Toscana ebraica – Il convegno
Quale ruolo per le minoranze
Uno sguardo al lungo percorso compiuto, ma anche una inevitabile proiezione al futuro. Ai risultati da raggiungere, a quello che ancora si può fare sul versante della divulgazione culturale. In una sala comunitaria gremita, un susseguirsi di testimonianze e riflessioni per i 30 anni della rivista Toscana ebraica. “Integrazione ed esclusione: il contributo delle minoranze alla vita culturale e sociale toscana” il tema della giornata, che si è aperta con i saluti di Dario Bedarida, Presidente della Comunità ebraica di Firenze, del suo omologo livornese Vittorio Mosseri e di quello pisano Maurizio Gabbrielli. A seguire la direttrice della testata Hulda Liberanome ha letto un messaggio di felicitazioni e vicinanza della Presidente UCEI Noemi Di Segni per poi parlare di “sviluppo, finalità e futuro di Toscana Ebraica”. Moderati da Wlodek Goldkorn, sono quindi intervenuti Maria Cristina Carratù (La città mutante: il ruolo delle minoranze culturali nella costruzione dell’identità urbana. Il caso Firenze), Debora Spini (Contributo protestante alla costruzione del pluralismo), Daniel Vogelmann (Una casa editrice ebraica a Firenze), Haifa Alsakkaf (Quanto di nuovo l’avvento della cultura islamica ha portato nella società italiana), Adam Smulevich (Come l’informazione italiana guarda al mondo ebraico).
(12 novembre 2017)