Pitigliani Kolno’a Festival al via
“Nel cinema le sfumature di Israele”
C’è anche il cinema tra le possibilità più significative “per aiutarci a capire la realtà di Israele”. L’ha ricordato Jonathan Peres, figlio dell’ex statista Shimon, ospite d’onore alla serata inaugurale della dodicesima edizione del Pitigliani Kolno’a Festival alla Casa del Cinema. Sala gremita per la prima proiezione del festival, il lungometraggio Holy Air di Shady Srour. Il primo dei 21 film in agenda, tra cui 17 opere all’esordio in Italia.
“Uno sguardo nuovo sul cinema israeliano” come hanno spiegato le direttrici artistiche del festival, Ariela Piattelli e Lirit Mash. Uno sguardo che, come tradizione, punta a far riflettere e aprire nuovi orizzonti. Con la significativa novità di un premio, intitolato ad Emanuele Luzzati, che sarà assegnato nella giornata conclusiva della manifestazione.
Grande l’orgoglio di Bruno Sed, presidente del Pitigliani, che ha aperto la serata ricordando il carattere “pionieristico” del festival, nato in una stagione in cui il cinema israeliano era certamente meno di tendenza rispetto ad oggi.
Quindi, a seguire, gli interventi di Joni Peres, dell’ambasciatore israeliano Ofer Sachs, della presidente UCEI Noemi Di Segni, del rabbino capo Riccardo Di Segni e del prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede Dario Viganò.
Agli organizzatori è andato un messaggio di felicitazioni del ministro dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini.
Molto atteso, tra i vari incontri, il confronto di questo lunedì alle 19 (sempre alla Casa del Cinema) tra Maurizio Molinari e Itai Anghel, tra i più grandi reporter e documentaristi di guerra israeliani.
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(19 novembre 2017)