Piemonte ebraico, patrimonio svelato
Iniziata con uno Shabbaton a Cuneo, l’iniziativa UCEI nel Piemonte ebraico è proseguita ieri, in un viaggio ricco di interesse e di emozioni, in alcune tra le più belle sinagoghe e cittadine della regione. La prima tappa (con la funzione di Rosh Chodesh) è stata nella suggestiva sinagoga di Mondovì, realizzata nella seconda metà del XVIII secolo, dopo che gli ebrei che vi abitavano furono confinati nei primi decenni del Settecento da Vittorio Amedeo II nel ghetto situato in via Vico: il Tempio non avrebbe dovuto avere quindi elementi architettonici visibili dall’esterno ed è per questo che è stato realizzato, insieme alla piccola Scuola, in un appartamento al secondo piano di una semplice casa del ghetto, con un bellissimo affaccio sulla campagna circostante. Le parole di Giulia Levi, discendente di uno degli ultimi ebrei monregalesi, hanno fatto rivivere la storia di questa piccola ma importante Comunità (l’ultimo ebreo, Marco Levi z.l., è mancato nel 2001).
Dopo Mondovì i partecipanti hanno fatto tappa a Saluzzo, accolti nella splendida sinagoga del 1834, da Giuseppe Segre, ultimo ebreo saluzzese, che ha illustrato la storia della Comunità, della sinagoga, perfettamente conservata e dei recenti restauri che hanno fatto emergere splendidi affreschi sul soffitto, riscoperti solo nel 2000, in occasione dei restauri. Le pitture della volta rimandano al Santuario di Gerusalemme, alla storia dell’Esodo ed alla grandezza della Torà.
Infine, ultima tappa, la magnifica sinagoga settecentesca di Carmagnola, con un Aron ha kodesh tra i più belli e importanti d’Italia. Qui Baruch Lampronti, giovane architetto e attento studioso dei beni culturali ebraici, dopo la funzione di Minchà, ha spiegato la storia dell’insediamento della piccola Comunità alle porte di Torino e della struttura architettonica del Tempio, riccamente decorato con stucchi e lampadari settecenteschi: nei locali sottostanti i partecipanti hanno visitato la mostra permanente dedicata agli insediamenti ebraici del Piemonte, la regione italiana con il maggior numero di Comunità esistenti (19) e con sinagoghe ancora oggi perfettamente conservate in ben 12 città.
Un patrimonio dunque ricchissimo e assai variegato, con una ricchezza e anche una diversità di architetture, davvero uniche e meritevoli di un’attenzione maggiore da parte degli ebrei italiani, moltissimi dei quali ne ignorano l’esistenza, mentre sono ormai tantissimi i visitatori stranieri, specie da America, Francia e Israele, che organizzano viaggi nel Piemonte ebraico, consapevoli del grande interesse che questo antico patrimonio riveste.
(20 novembre 2017)