Germania, è crisi politica
Complessa situazione politica in Germania, dopo il fallimento delle trattative per il nuovo governo condotte da Angela Merkel (che non si dimette, ma apre al voto). Di ieri l’intervento del presidente Frank-Walter Steinmeier, che ha chiesto ai partiti di dare un governo stabile al paese.
“In questi giorni Steinmeier vedrà i rappresentanti di tutti i partiti. Merkel ha convocato per domenica il direttivo della Cdu e tutta la politica berlinese è mobilitata. La cancelliera ha detto che deciderà se sentire o meno la Spd di Schulz dopo i colloqui del presidente con i partiti. Fatto sta che l’idea di tentare una nuova Grande Coalizione, cristiano-democratici più socialdemocratici – scrive il Corriere – è tornata a circolare nonostante il no del vertice Spd”.
Alla finestra i populisti ed euroscettici di Alternativa per la Germania, gruppo di estrema destra che in settembre ha ottenuto un ampio consenso. Una grande coalizione, riflettono gli analisti, tornerà comunque a loro vantaggio per candidarsi a unica forza di opposizione.
È scomparso all’età di 92 anni il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo. Come ricorda l’Osservatore Romano il cardinale (figlio di Giuseppe, comandante del Fronte Militare Clandestino, ucciso alle Fosse Ardeatine) fu tra gli artefici dei negoziati per la normalizzazione delle relazioni tra Santa Sede e Stato d’Israele che avevano portato, il 30 dicembre 1993, alla firma dell’Accordo fondamentale che riconosceva ‘la natura unica delle relazioni tra la Chiesa cattolica e il popolo ebraico’ e ‘il processo storico di riconciliazione e di crescita nella comprensione reciproca e nell’amicizia tra cattolici ed ebrei'”. Nel 1997 aveva inoltre firmato, per la Santa Sede, come plenipotenziario, l’Accordo con Israele denominato Legal Personality Agreement, che rappresentava uno sviluppo di quanto già previsto dal Fundamental Agreement.
Il Corriere pubblica un’emozionante fotonotizia con protagonista un 102enne ebreo polacco sopravvissuto alla Shoah che abbraccia per la prima volta suo nipote. Grazie a una ricerca dello Yad Vashem si è infatti scoperto che il fratello dell’uomo, contrariamente a quanto creduto finora, si era salvato dalle persecuzioni (e poi successivamente da un gulag in Siberia). Ma tutti e due credevano di essere gli unici in famiglia scampati al massacro.
“Giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza…”. Il popolare brano fascista, scrive La Stampa, ha suscitato qualche imbarazzo durante la presentazione del calendario storico della Difesa. Si parlava di Grande Guerra, dei temi che l’univano il passato risorgimentale, della Vittoria, quella con la V maiuscola. Per rendere il tutto più gradevole, due cantanti presentavano i canti più popolari dell’epoca. Materia da esperti della canzone e del costume della Belle Époque, come d’altra parte è il consulente storico del calendario, Michele D’Andrea. Sennonché – si legge – nel carnet ci è finita pure Giovinezza”.
Una mostra diffusa in onore di Emanuele Luzzati, a dieci anni dalla scomparsa. È questo uno degli appuntamenti più attesi del festival Nessiah, che si aprirà a Pisa il 26 novembre. “La mostra diffusa su Luzzati è una novità assoluta, una specie di caccia al tesoro per i visitatori, alla scoperta degli spazi coinvolti” spiega al Corriere Fiorentino Andrea Gottfried, fondatore e direttore del festival. Nessiah è organizzato dalla comunità ebraica di Pisa ed è finanziato dalla Fondazione Pisa, il Comune, la Regione attraverso la Rete Toscana Ebraica.
Alessandro Ruben, 51 anni, avvocato ed ex parlamentare, è stato eletto membro della Commissione Nazionale dell’Anti Defamation League. Scrive al riguardo Il Tempo: “Si tratta di un riconoscimento prestigioso, per la prima volta conferito ad un italiano, che sottolinea l’importanza della collaborazione con l’Italia nello sforzo di combattere l’antisemitismo, sconfiggere il terrorismo e difendere gli ideali democratici”.
Sul Foglio si parla della vicenda che ha visto protagonista (suo malgrado) il produttore cinematografico tunisino Said Ben Said, cui è stato revocato l’incarico di direttore del Festival del cinema di Cartagine. E questo a causa del “liberalismo e del pluralismo professati e praticati”. E cioè, scrive il Foglio, “la sua collaborazione con il regista israeliano Nadav Lapid” e il fatto di essere “un membro della giuria del Festival del cinema di Gerusalemme”.
Sul Foglio anche un editoriale di Emanuele Calò, secondo cui Gli scrittori ebrei italiani non si starebbero accorgendo “dell’odio che monta contro Israele”. Sostiene Calò: “Giacomo Debenedetti, nel suo saggio sul 16 Ottobre 1943, mette in luce la sostanziale ingenuità degli ebrei: diffidenti nelle cose piccole, disastrosamente ingenui in quelle grandi. Perché gli ebrei italiani che scrivono e scrivono, che recensiscono e recensiscono, non sembrano capire che accanto al fiume blu di libri a tema ebraico scorre il fiume nero dell’odio che finalmente ha trovato in Israele l’alveo dove scaricare la sua geometrica brigatistica potenza”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(21 novembre 2017)