“Contro l’odio facciamo squadra”
I numerosi e sanguinosi attentati terroristici, e insieme la crisi sempre più acuta dei modelli di dialogo e integrazione esistenti, costituiscono come noto motivo di preoccupazione per istituzioni nazionali e sovranazionali in termini di sicurezza interna, coesione, stabilità sociale. Come affrontare queste sfide, assai complesse e articolate? Quali le più pratiche più efficaci per arginare la minaccia e costruire una società più forte e unita nella difesa dei suoi valori fondamentali?
Se ne è discusso nell’aula magna del rettorato dell’Università di Roma Tre, in occasione di un confronto promosso nell’ambito del progetto europeo Trivalent. “The challenges of radicalization: the role of the institutions, religious communities and civil society” il tema del panel, che ha offerto diversi spunti agli addetti ai lavori presenti. Con l’obiettivo, come è stato chiaramente sottolineato, di costruire una solida rete tra tutti i partecipanti al progetto (tra cui l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) e la società civile, le istituzioni, gli esperti.
“L’obiettivo è di portare soluzioni concrete, basandoci sul lavoro e le sensibilità di tutti. Il tema che oggi affrontiamo è un po’ il filo conduttore del progetto nel suo insieme” ha spiegato Luigi Moccia, docente dell’ateneo e coordinatore del progetto, cui è toccato il compito di aprire la mattinata. “Radici e contesti di radicalizzazione violenta in generale e per quanto riguarda i giovani: preallarme, misure preventive e politiche correlate” il tema del primo spazio di confronto. Mentre il secondo è stato dedicato in particolare alla radicalizzazione nelle carceri e ai programmi di prevenzione. A portare il saluto della presidente UCEI Noemi Di Segni è stata Sira Fatucci, che ha messo in luce alcuni aspetti di cui tener conto in un mondo “che sta cambiando, rapidamente e profondamente”. Mentre il ricercatore del Cdec Stefano Gatti, intervenuto nella prima sessione, ha tracciato una sintetica panoramica sui principali siti di odio che operano nella rete.
Tra i tanti protagonisti dell’evento anche Abdullah Redouane, segretario generale del Centro Islamico Culturale d’Italia.
(24 novembre 2017)