“La definizione di antisemitismo, Italia adotti quella dell’Ihra”
Si è svolto ieri, nella Sala del Consiglio della Comunità ebraica di Roma, un incontro con Katharina von Schnurbein, Coordinatrice per il contrasto all’antisemitismo in seno alla Commissione Europea.
Di nazionalità tedesca, funzionario di alto profilo, dal dicembre 2015 von Schnurbein si occupa del monitoraggio e della lotta al pregiudizio antiebraico in Europa, dal dilagare di pagine social con contenuti razzisti e antisemiti alle varie manifestazioni di antisionismo e di pregiudizio contro lo Stato d’Israele.
A dialogare con von Schnurbein, la presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello e l’ex presidente del Bené Berith Europe Daniel Citone, impegnato per la stessa associazione in diverse missioni presso Istituzioni europee.
Molti gli argomenti su cui si è focalizzata l’attenzione, a partire dal lavoro sulle politiche europee in materia di lotta all’antisemitismo, con focus sull’adozione, da parte degli Stati membri, della definizione di antisemitismo proposta dall’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance) e adottata nel giugno scorso dal Parlamento europeo, invitando i Paesi membri a fare lo stesso. Ad ora solo alcuni Paesi membri hanno aderito, e tra questi manca ancora l’Italia. (In questo senso, solo pochi giorni fa è stato depositata una mozione parlamentare, che invita il Parlamento italiano a recepire la definizione).
Altro punto fondamentale, il lavoro sui social network, inondati di ciarpame razzista e antisemita, con i quali, ha riferito von Schnurbein, è stato raggiunto un accordo per far rimuovere tali contenuti in breve tempo dopo le segnalazioni degli utenti.
Un incontro dai molti e interessanti spunti, per avviare un lavoro comune e fare network su argomenti di cruciale importanza.
Marco Di Porto