Napoli…
“Forca, Farina, Feste,” – diceva re Ferdinando di Borbone nel 1815 – “Con la forca, la farina e le feste io governo Napoli.”
Distraendo il popolo re Nasone lo governava e dobbiamo ammettere che si trattava di una forma di interessante per tenere a bada il dissenso popolare. Oggi il governo comunale partenopeo ha trovato nella causa palestinese, debitamente distorta e manipolata, un mezzo di potere interessante per distrarre i napoletani. La scuola vive momenti di crisi e di mala gestione? No problem: ecco pronta una giornata scolastica di solidarietà alla Palestina ed ecco pronto un sontuoso invito ad una terrorista Leila Khaled, fermata a Fiumicino ed rimpatriata ad Amman. Poco importa se le strade sono fatiscenti (quelle al di là dei confini del Rione Beltà), se le periferie sono abbandonate, se interi quartieri vivono e sopravvivono solo grazie ai rappresentanti locali e le circoscrizioni in perenne lotta con il Comune, impegnato in forca farina e feste: locali da inaugurare, pizzate da promuovere e piazzate politiche faziose e non costruttive da sostenere.
Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino