Bilancio e nuovi assetti strategici,
Il Consiglio cerca la strada

Ventiquattro voti favorevoli, cinque contrari e un significativo numero di astenuti per il Bilancio preventivo 2018 dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Dopo un lungo e articolato confronto il Consiglio dell’Unione, riunitosi a Roma, si è espresso sul documento con l’impegno – previsto da una specifica mozione – di affidare alla Commissione Bilancio la redazione di una proposta finanziaria più articolata e utile a definire l’assestamento del bilancio stesso nella chiave strategica di avviare nell’arco di un triennio una ampia ristrutturazione della massima istituzione dell’ebraismo italiano. Il piano sarà presentato alla Giunta dell’Unione e poi discusso in un Consiglio straordinario che sarà convocato entro febbraio 2018.
La Giunta dovrà anche provvedere al reintegro dell’incarico di assessore al Bilancio, dopo la decisione del consigliere Guido Guetta di rassegnare le proprie dimissioni. All’organo direttivo dell’Unione – secondo quanto deciso oggi dall’assise dell’ebraismo italiano – parteciperanno anche gli assessori esterni alle Giunta, Jacqueline Fellus (Casherut), David Meghnagi (Cultura) e Giacomo Moscati (Rapporti internazionali). Nel corso della riunione odierna del Consiglio sono stati anche approvati alcuni dei progetti elaborati dalle diverse Commissioni di lavoro.
I lavori dell’assise sono poi continuati con un momento di riflessione dedicato ai trent’anni dall’Intesa stipulata con lo Stato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Un appuntamento nato nella consapevolezza che gli anni Ottanta sono stati testimoni, nel nostro Paese, di una svolta decisiva nella storia dei rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose. E questo perché dopo un quarantennio dall’entrata in vigore una parte assai importante della Costituzione repubblicana, fino ad allora rimasta confinata sul piano dei principi, ha trovato finalmente attuazione sul piano sostanziale, con nuove e più solide basi del diritto di libertà religiosa delle confessioni di minoranza. A testimoniarlo alcuni qualificati esperti, invitati a parlare dopo una introduzione del vicepresidente UCEI Giulio Disegni: nell’ordine Francesco Margiotta Broglio (“All’origine dell’Intesa”); Dario Tedeschi (“Storia di un’Intesa”); Roberto Mazzola (“L’intesa con l’UCEI, un modello per il futuro?); Giorgio Sacerdoti (“Trent’anni dopo l’Intesa: un negoziato che ha portato alla pari dignità”).

(3 dicembre 2017)