Pagine Ebraiche dicembre 2017
Dall’Intesa alla sfida del Meis,
nuove pagine da sfogliare
Solo poche ore dopo la conclusione di un’intensa giornata, che ha visto i lavori del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane focalizzati su vari temi di importanza strategica, il numero di dicembre giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche è in distribuzione con ampi resoconti dei lavori dell’assise, del qualificato confronto sul trentennale delle Intese che ha avuto luogo nel pomeriggio, dell’evento serale dedicato ai cento anni della Dichiarazione Balfour con cui si aprì la strada per la proclamazione dello Stato di Israele.
Grande spazio anche a un momento di attualità che lega passato, presente e futuro della realtà ebraica italiana e che segnerà un passaggio storico della sua plurimillenaria storia: l’inaugurazione il prossimo 13 dicembre del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara che apre i battenti e inaugura con la sua prima grande mostra “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”. L’ex carcere di Ferrara, ristrutturato in modo impeccabile per essere adibito alla nuova destinazione d’uso assegnatagli, si appresta pertanto ad assumere, in una sorta di contrappasso da luogo di segregazione e di esclusione, quale è stato per tutta la durata del Novecento e in particolare negli anni bui del fascismo, il ruolo, quanto mai significativo, di centro di cultura, di ricerca, di didattica, di confronto e dialogo e quindi, in una parola, di inclusione” spiega il presidente della Fondazione MEIS Dario Disegni nelle pagine del Dossier – curato da Ada Treves – dedicato al museo di Ferrara e alle nuove sfide che tutti musei ebraici d’Europa sono chiamati a raccogliere, come emerge da un recente e analitico report commissionato dalla Rothschild Foundation. Per il Meis la prima missione intanto, complessa quanto affascinante, sarà “raccontare l’ebraismo, e in modo particolare la lunga e ricca esperienza degli Ebrei italiani”, sottolinea la direttrice Simonetta Della Seta. Lo farà con la citata mostra “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”, curata da Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla e il cui percorso espositivo – si racconta nelle pagine del Dossier musei – è stato realizzato da Giovanni Tortelli e Roberto Frassoni. Ma lo farà anche con le proprie mura e con l’intero progetto museale che sarà completato nel 2020, come racconta l‘architetto Carla Di Francesco, recentemente nominata nuovo Segretario Generale del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, che è stata Responsabile Unico del procedimento.
Se il Meis sarà il ponte tra passato e presente ebraico in Italia, quanto scoperto a Bologna servirà certo a comprenderne meglio la storia: nelle pagine alte di Pagine Ebraiche si racconta infatti dell’antico cimitero ritrovato di recente. Per 176 anni è stato il principale luogo di sepoltura degli ebrei bolognesi ma, dopo le bolle papali della seconda metà del Cinquecento, è sopravvissuto per secoli solo nel toponimo di “Orto degli Ebrei”. Ora è tornato ad essere realtà, dopo gli scavi che hanno portato alla luce oltre 400 sepolture e con loro fatti e vicende dimenticati e da riscoprire. E da studiare, parola d’ordine anche di un progetto molto diverso: Fondamenti di Ebraismo, l’iniziativa rivolta a tutte le comunità ebraiche italiane sotto il coordinamento di Dario Calimani e del rav Roberto Della Rocca, direttore dell’Area Formazione e Cultura UCEI. Un format la cui prima lezione è stata un grande successo e che vuole tenere unita, grazie anche agli strumenti tecnologici moderni, la realtà ebraica italiana nello studio comune della Torah.
Di letteratura contemporanea si parla invece nell’intervista del mese, con il colloquio tra Miriam Camerini e la scrittrice israeliana Ayelet Gundar-Goshen, che dopo Una notte soltanto Markovitch ha conquistato il pubblico italiano con Svegliare i leoni (entrambi i libri editi da Giuntina). Libri tradotti e di grande successo dunque come quelli curati da Ariel Rathaus, uno dei più apprezzati traduttori dall’italiano all’ebraico e viceversa, che vive in Israele ed è protagonista delle pagine Eretz con un’intervista firmata da Cosimo Nicolini Coen e Anna Linda Callow. Rimanendo in tema di lettere, la professoressa Eléna Mortara regala ai lettori di Pagine Ebraiche un dietro le quinte rispetto al suo ultimo, importante lavoro: il numero monografico dei Meridiani Mondadori dedicato a Philip Roth, di cui Mortara è la curatrice.
Nelle pagine del giornale anche numerosi altri stimoli, che arrivano tra gli altri dalle pagine delle Opinioni dove a intervenire sono Sergio Della Pergola, David Bidussa, Francesco Moises Bassano, Aldo Zargani. Nelle stesse pagine un omaggio a rav Giuseppe Laras sia nella prospettiva di Maestro che fu punto di riferimento per più generazioni ebraiche, sia in quella di uomo del Dialogo. Nuovi aneddoti raccontano anche la figura di Primo Levi, approfondita da Alberto Cavaglion e Paola Valabrega. Mentre Adachiara Zevi ci racconta il grande successo dell’arte israeliana alla Biennale di Venezia.
Significativo anche l’approfondimento che nella sezione Sport è dedicato alla Israel Cycling Academy, la prima squadra professionistica israeliana di ciclismo che punta ad esserci (da protagonista) al prossimo Giro d’Italia con partenza da Gerusalemme.
(4 dicembre 2017)