avere…
Nel breve ma intenso scambio di battute tra Giacobbe e Esaù, ci sono due espressioni che traducono mirabilmente diverse e antitetiche concezioni di vita dei due fratelli.
A Esaù che dice con orgoglio “iesh li rav…”, “io ho molto…” , Giacobbe, che possiede molto meno di suo fratello, risponde affermando: “iesh li kol…”, “…io ho tutto…”.
A una concezione di vita rappresentata da Esaù, caratterizzata dall’ingordigia, dove chi ostenta di avere molto finisce col volere sempre di più, Giacobbe contrappone una dimensione di appagamento secondo la quale quando si ha l’essenziale ci si percepisce e ci si rappresenta come se si avesse tutto.
Roberto Della Rocca, rabbino