“Firenze-Tel Aviv, scambio proficuo”
Siamo cinque studenti di Scienze dell’educazione dell’Università di Firenze. La nostra esperienza di scambio culturale con le Università Bar Ilan e di Tel Aviv ha preso avvio nei giorni scorsi, arricchendo i nostri saperi, ampliando i nostri punti di vista e permettendoci di conoscere tradizioni e culture differenti dalla nostra. Israele è uno stato giovane e soprattutto caratterizzato da una grande varietà di religioni che tentano di convivere pacificamente in un solo territorio. Tel Aviv, una delle città più importanti, è a tratti moderna e a tratti ancora da ristrutturare. Il paesaggio marittimo, ma soprattutto lo spirito di unione e la solidarietà dei cittadini, nonostante siano appartenenti a culture e religioni differenti, infonde una quiete sorprendente. Inoltre abbiamo avuto la fortuna di condividere e conoscere da vicino le tradizioni ebraiche e i rituali della loro cultura. Lo scambio culturale è avvenuto con l’Università di Tel Aviv e l’Università di Bar Ilan, situate entrambe nell’area urbana di Tel Aviv. Una volta entrate in contatto con gli studenti e le studentesse di entrambe le università abbiamo potuto osservare il loro punto di vista riguardante il tema della Memoria della Shoah e la cultura della pace, come questione educativa e pedagogica nonché questione di memoria collettiva e culturale. Gli studenti di Bar Ilan e Tel Aviv sembravano molto interessati a conoscere il nostro punto di vista. L’interesse era reciproco. Abbiamo assistito ad una lezione in una scuola superiore. Inoltre abbiamo potuto osservare la differente tipologia di educazione da parte dei professori rispetto al sistema scolastico italiano: gli alunni erano disposti nelle sedie in cerchio e il professore lasciava molto spazio agli interventi personali di ognuno di loro. Le iniziative nate da questo percorso sono molteplici e lo scambio culturale continua ad essere tutt’ora attivo. Da questo incontro è stato possibile confrontare ricerche condotte rispettivamente dalle università. Non si finisce mai di conoscere la storia, di sperimentare il punto di vista altrui e di conoscere nuove culture. Non potevamo andare in Israele senza visitare Gerusalemme. L’emozione è stata grande nel vedere quante religioni riuscissero a convivere all’interno della Città Vecchia, avendo creato un equilibrio fra l’occupazione della propria parte di territorio e il rispetto dei confini altrui. Al suo interno era possibile percepire un’atmosfera di sacralità religiosa. A Gerusalemme abbiamo visitato anche il Museo di Yad Vashem, parte di un complesso molto ampio che, con le sezioni della formazione internazionale e del centro di ricerca costituisce uno dei luoghi più importanti al mondo per la conoscenza della Shoah. Emozionante ripercorrere tutta la storia, comprese le vicende dei Giusti fra le Nazioni.
Un’esperienza nel suo complesso irripetibile.
Noemi Leotta, Chiara Matteuzzi, Silvia Girolami, Flavio Costantini, Davide Bonaiuti
(Il viaggio di scambio dell’Università di Firenze con Bar Ilan e Tel Aviv è stato coordinato dalla professoressa Silvia Guetta)
(6 dicembre 2017)