Memorie, esilio, integrazione,
“Ebrei di Libia, un esempio”
Un percorso di oltre due anni, che ha preso avvio nel novembre del 2015 con un workshop allargato per mettere a fuoco temi, sensibilità e diversi obiettivi e che si concluderà, il prossimo 20 dicembre, con l’inaugurazione della sala libica al Museo ebraico di Roma.
Il cinquantesimo della cacciata degli ebrei di Libia è stato tra gli appuntamenti che maggiormente hanno sollecitato la Comunità ebraica romana in questo 2017. Un lavoro intenso, declinato in molteplici forme. Come ha riassunto oggi, in un suo intervento all’Università Roma Tre, l’assessore alla Cultura Giorgia Calò, che tra i vari momenti di questo lungo percorso ha ricordato la significativa visita del Premier Paolo Gentiloni in sinagoga e le sue parole di elogio per quello che questa realtà, in varie forme, ha dato al paese.
L’occasione è stata la seconda giornata di lavori del convegno Gli ebrei di Libia a Roma, apertosi ieri alla Camera dei deputati e proseguito stamane nei locali dell’ateneo. Un confronto articolato, che ha messo a fuoco diverse sfaccettature di questo tema. L’angoscia di dover lasciare tutto alle spalle, la sfida di una integrazione non sempre semplice, il formidabile contributo alla vita ebraica della Capitale. Tutti temi su cui molti dei relatori hanno portato un pezzo del proprio vissuto: chi attraverso racconti, chi attraverso fotografie, chi attraverso video-testimonianze. Presieduta da Claudio Procaccia, direttore del Dipartimento Beni e Attività Culturali della Comunità, la prima sessione ha visto al tavolo dei relatori Giordana Terracina, Flaminia Del Monte, Gisele Levy e il Consigliere UCEI Victor Magiar. Proprio quest’ultimo, per raccontare la complessità del secolare incontro spezzato tra ebrei e mondo arabo, si è avvalso di un video autoprodotto che si propone di offrire uno sguardo approfondito sulle varie questione aperte. I lavori sono poi proseguito, sotto il coordinamento dell’assessore alla Cultura dell’Unione David Meghnagi, con gli interventi di Miriam Haiun, Claudia Fellus e Ariel Arbib. Haiun, direttrice del Centro di Cultura della Comunità ebraica, ha tra gli altri parlato dell’esperienza della Banca della Memoria. Un progetto fruibile in rete che permette di ricostruire molti frammenti di vita ebraica in Libia. La terza parte, presieduta dal professor Luigi Goglia, ha invece tra i protagonisti Silvia Haia Antonucci, Fortunee Habib, Olga Melasecchi e Patrizia Pampana.
(6 dicembre 2017)