Il miracolo di Chanukkah
Prendi una decina di bambini (ma ne puoi aggiungere a piacere un’altra manciata), circa venti donne di varia età compresa tra i venti e gli ottanta, qualche lattante a scaldare l’atmosfera, cinque o sei uomini tuttofare divisi tra aiuto in sala cucina ed accudimento dei più piccoli. Raccoglili insieme lentamente, un po’ alla volta.
Aggiungi una varia umanità che qui viene almeno una volta l’anno, in questa occasione, per affezione di lunga data, mescolali con correligionari in cerca di candele o di dolci che si trovano solo qui e solo oggi (ah, questi biscotti della Rosi non hanno bisogno di un cartellino descrittivo, tanto li conoscono tutti e dopo mezz’ora dall’apertura sono già finiti).
Mescola tutti insieme, spolvera con un po’ di HaShomer pomeridiano per i ragazzini e qualche visita da comunità più lontane – bambino di sei anni ad altissimo signore, guardandolo da molto sotto a molto in su: ma io ti conosco, tu non sei di questo Tempio!.
Accompagna il tutto con pietanze calde ed invitanti ed un caffè, visita del Rav e famiglia, ed ecco pronto il tuo annuale bazar fiorentino Adei di Chanukkah. Ancora più movimentato del solito, grazie alla concomitante assemblea dell’Opera del Tempio per affrontare (ahimè) la questione di restauri necessari per i quali si cercano finanziamenti, ed il timido affacciarsi di alcuni che forse non sarebbero venuti perché sarà il solito raduno di vecchiette, e invece…
A casa si ritorna a sole tramontato, carichi di sevivonim di cartone, cartocci di cibo, sufganiot di stoffa fatti dai bambini con una tale cura che verrebbe voglia di addentarli all’istante, e racconti sulla giornata che si accavallano l’uno sull’altro.
Siamo pronti anche quest’anno e possiamo dirlo, un grande miracolo è avvenuto qui.
Sara Valentina Di Palma