Reuvèn…

“Reuvèn tornò alla fossa, ed ecco, non c’era Yosèf nella fossa, e si strappò le vesti. Tornò dai suoi fratelli e disse: Il ragazzo non c’è; ed io, dove vado?”.
Nelle parole di Reuvèn i Maestri del Chassidismo vedono il grido di ogni persona quando si avvicina alla fine della sua vita (alla “fossa”), quando si accorge che in tanti anni non ha aggiunto (hosìf, dalla stessa radice di “Yosèf”) nessun valore veramente positivo alla propria vita: “Dove vado?”.
D’altro canto, proprio il rendersi conto di essere “fuori posto” dovunque è la caratteristica di chi è veramente capace di pentirsi: chi non lo sa fare trova sempre un “posto” dove adattare la propria coscienza per non assumersi responsabilità.

Elia Richetti, rabbino