Qui Roma – Diari del Risorgimento

20171206_182750Si è svolta ieri presso il Centro Bibliografico “Tullia Zevi” dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane la presentazione del volume “Diari risorgimentali: due ragazzi ebrei si raccontano”, curato da Clotilde Pontecorvo, già docente di psicologia all’Università Sapienza di Roma, e dallo storico dell’ebraismo italiano e professore alla Hebrew University di Gerusalemme Asher Salah.
Pubblicato dall’editore livornese Salomone Belforte, il libro è stato presentato dal consigliere UCEI Saul Meghnagi, dallo storico Giuseppe Monsagrati e dalla pedagogista Raimonda Morani.
Nel volume sono trascritti e commentati i diari di due giovani ebrei quasi coetanei, che vissero nel periodo in cui si fece l’Italia: Giuseppe Luzzatto (1849-1916), figlio dell’illustre ebraista Samuel David Luzzatto, conosciuto come Shadal (e prozio del presidente emerito dell’UCEI Amos Luzzatto, che cura la prefazione del volume, dall’affascinate titolo “Mi-Dor Le-Dor. Quando i nostri avi erano ragazzi”), e di Amalia Cantoni (1846-1931), sorella dello scrittore Alberto Cantoni e zia della scrittrice Laura Orvieto.
Il diario di Giuseppe Luzzatto contiene il resoconto di due viaggi a Gorizia, Trieste e Venezia tra il 1861 e il 1862, al seguito di suo padre, e contribuisce a ricostruire un ambiente culturale fatto di valori ebraici, radicamento nel territorio delle cosiddette “tre Venezie” e adesione agli ideali del Risorgimento. “Cultura ebraica e cultura veneta gli consentono di dimostrarsi un osservatore che sa già che cosa guardare, che cosa descrivere e addirittura che cosa registrare nel suo scritto per lasciare ai suoi lettori un documento di un certo interesse”, scrive Amos Luzzatto nella prefazione.
Quello di Amalia Cantoni, più breve, è la descrizione della vita quotidiana di una ragazza di buona famiglia, dedita al ricamo, al pianoforte, alla lettura di romanzi, ed è un interessante documento sulla vita dell’epoca, e su una geografia ebraica ormai estinta: Amalia visita Pomponesco, Viadana, Casalmaggiore, Gazzuolo, centri ebraici allora vivi, di cui oggi rimangono solo poche tracce.
Alla fine della presentazione, organizzata da Raffaella Di Castro, sono intervenuti i curatori della pubblicazione, che hanno raccontato la genesi del libro, l’attenzione per questi diari e la scelta di farne un volume che racconta un piccolo ma significativo pezzo di storia d’Italia e dell’ebraismo italiano. Oltre ai saggi dei curatori, completano il volume gli interventi di Caterina Del Vivo e Daniela Maldini Chiarito.

Marco Di Porto