A Parma festa di musica ebraica col vincitore del concorso UCEI
Tra gli applausi del pubblico riunitosi alla Casa della Musica di Parma, a conquistare la prima edizione del “Concorso di composizione musicale nella tradizione ebraica” è stato il brano Shirah del compositore Luka Lodi. Organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in collaborazione con Parma OperArt e sotto la direzione artistica del Maestro Riccardo Joshua Moretti, il concorso ha richiamato musicisti da tutta Europa e da Israele e si è concluso ieri, in un momento carico di significato per il mondo ebraico: l’accensione del primo lume di Chanukkah, che ha inaugurato l’ultima fase del concorso dedicato ai cinquant’anni dall’unificazione di Gerusalemme con la partecipazione della Presidente dell’Unione Noemi Di Segni, dell’assessore alla Cultura UCEI David Meghnagi e di rav David Sciunnach. A fare gli onori di casa, con l’accensione della Chanukkiah in pubblico, il presidente della Comunità ebraica di Parma, Giorgio Yehuda Giavarini.
Poi spazio alla musica, con l’esibizione dei quattro finalisti: oltre al vincitore, il francese Alexis Cielsa e gli italiani Francesco Melani e Gianmartino Durighello, tutti con dei brani, come ha ricordato il Maestro Moretti, di altissimo livello. A spuntarla alla fine è stato Lodi, compositore, pianista e direttore d’orchestra nato a Shkoder, in Albania, nel 1980 – grazie alla sua Shirah (un richiamo all’ebraico, canto), “in cui la viole ha un ruolo chiave: è uno strumento un po’ nascosto ma molto espressivo. Questo brano vuole essere un canto di dolore ma al tempo stesso una reazione esplosiva e tenace, un po’ come la storia millenaria degli ebrei, che alla sofferenza patita hanno sempre saputo reagire”, ha spiegato Lodi, la cui partitura – così come quelle degli altri finalisti – è stata eseguita dall’Orchestra Filarmonica Italiana, con i suoi sedici solisti, nella Sala Concerti alla Casa della Musica. “Questa prima edizione è riuscita a determinare pienamente lo spirito dell’iniziativa, portando all’attenzione composizioni di musicisti provenienti da vari paesi europei e da Israele che hanno dedicato i loro brani alla tradizione ebraica ed in particolare modo alla città di Gerusalemme”, ha sottolineato il Maestro Moretti, ricordando il tema al centro di questa prima edizione di grande successo. “Questi aspetti – ha proseguito Moretti – sono stati elaborati in modo particolarmente efficace dal vincitore del Primo Premio Luka Lodi di nazionalità albanese che ha presentato una composizione per Viola Solista ed Archi dal titolo ‘Shirah’. Un lavoro colmo di lirismo riuscendo a creare quel tipico pathos melanconico tipico della musica ebraica”.
Secondo classificato, il compositore e clarinettista francese Alexis Ciesla che ha eseguito il brano “Shotns un likht” per clarinetto, flauto, violino, sax alto e tenore e contrabbasso. Terzi a pari merito Francesco Melani, giovane compositore parmigiano cui brano – A song of ascents. Of David – si rifaceva al Salmo 122, e Gianmartino Durighello, compositore con un’ampia esperienza rispetto all’intreccio tra cultura ebraica e musica, che ha presentato la sua “Simchat Yerushalaim”.
Lodi e Ciesla hanno ricevuto anche due preziose litografie della pittrice Eva Fischer donate, e consegnate personalmente, da Alan Baumann, dell’Archivio Baumann e Fischer.
“Stasera festeggiamo la prima sera di Chanukkah, una festa ebraica ma il suo profondo messaggio non ha frontiere. E celebriamo attraverso le note della musica Gerusalemme. – ha sottolineato la Presidente Di Segni – È nei cuori di noi tutti, da oltre tremila anni, è la città che non ha confini e che tutti possono sentire propria, sognare, vivere e visitare, questa sera attraverso l’esperienza della musica. Una dimensione della cultura ebraica forte e identitaria, in ogni luogo e in ogni fase della nostra storia. Le espressioni, gli strumenti le melodie, il riflesso della nostra esistenza. Chanukkah e Gerusalemme, dimensioni spazio temporali della libertà religiosa, libertà di essere e vivere”. Aspetti a cui si sono ispirati i compositori che hanno avuto l’opportunità di suonare in una delle città simbolo della musica: Parma, “un luogo emblematico per la sua storia musicale, da Verdi a Toscanini”, ha ricordato Moretti. E di Parma e della sua piccola ma vivace realtà ebraica ha parlato invece il presidente Giavarini, che ha ricordato anche il significato di Chanukkah che dimostra come “la nostra speranza non è mai perduta” e che “l’oscurità non prevarrà sulla luce”.
Al termine dell’evento, la Presidente Di Segni ha poi incontrato assieme a Giavarini alcuni membri della Comunità ebraica di Parma.
d.r.