Meis, l’abbraccio di Ferrara

Inizia oggi la vera vita del Meis, con il primo giorno di apertura al pubblico, che, come annunciato, è ad ingresso gratuito per tutti i visitatori, in omaggio e ringraziamento soprattutto ai ferraresi, invitati a scoprire la mostra “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni” inaugurata ieri. “Sono sorpreso. La mostra è molto interessante e mi ha fatto conoscere una parte della storia ebraica e italiana che non conoscevo. Io sono un ex u00a9Marco_Caselli_Nirmal_W260_12commerciante e qui in città ci sono stati tanti negozi di ebrei: dai Pesaro ai Senigallia, fino ai Saponaro, in via Saponaro, che vendevano tessuti e dove io avevo fatto il ragazzo di bottega. Ricordo che quelli più anziani di me parlavano ebraico. Il percorso qui al Meis mi ha riportato a quella stagione della mia vita” ha commentato Paolo, un pensionato che vive in città. Non mancano i visitatori che arrivano da lontano, e per una signora di Andria, Maria Pia. “La mostra non lascia indifferenti, anzi suscita emozioni. La voce del deserto, ad esempio, mi ha rapita. E poi mi sono piaciuti moltissimo i video in cui a parlare sono gli esperti, l’ho trovata un’idea geniale: è raro che i visitatori abbiano il privilegio di conoscere i volti e le voci di chi ha curato una mostra dal punto di vista scientifico. Ci sono ©Marco_Caselli_Nirmal_W260_19moltissimi particolari da cogliere e assaporare. E mi sembra un percorso adatto anche alle scuole, per dare in modo coinvolgente una lezione di storia: del resto, se i musei non si rivolgono innanzitutto agli studenti, tutto è vano”. E ancora, Giulia, ferrarese, che ha trovato la mostra coinvolgente ed esplicativa: “Mi hanno colpita, in particolare, l’effetto sonoro del vento, all’inizio del percorso, e la sala con la distruzione del Tempio di Gerusalemme, entrambi molto emozionanti”. Poi, con un sorriso, ha aggiunto: “Credo che tornerò presto a rivedere tutto con più calma, quindi senza mio marito!”.
-®Marco_Caselli_Nirmal_W259_396Si apre così al pubblico il percorso di incontro e conoscenza voluto fortemente dalla direttrice, Simonetta Della Seta, che con questa prima mostra ha scelto di iniziare a raccontare la storia della minoranza ebraica italiana partendo da lontano, dai suoi primi anni nel Paese. La giornata di ieri si è aperta con una prima visita guidata riservata ai giornalisti stranieri, poi la conferenza stampa aperta dal presidente Dario Disegni con il ministro Dario Franceschini, il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, e con Michele Coppola – Intesa San Paolo – seguita da una visita guidata introdotta da uno dei curatori, Daniele Jalla, e accompagnata dai suoi compagni di avventura Anna Foa e Giancarlo Lacerenza insieme al ©Marco_Caselli_Nirmal_W258_597responsabile dell’allestimento, l’architetto Giovanni Tortelli, ha segnato solo una prima tappa. Il gran finale nel pomeriggio alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che dopo i saluti del direttore Disegni e delle autorità presenti – tra gli altri il sindaco Tiziano Tagliani e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini – ha assistito all’accensione della Chanukkiah, che il rabbino capo di Ferrara, rav Luciano Caro, ha accompagnato con qualche parola introduttiva sulla festa. Accompagnato poi dalle autorità e dai curatori il Presidente Mattarella ha visitato tutta la mostra, mostrandosi molto interessato e soffermandosi su moltissimi oggetti per chiedere spiegazioni ulteriori.
Ma la vita vera del nuovo hub culturale dell’ebraismo italiano inizia oggi, con l’incontro con i cittadini di Ferrara, che ora dopo ora stanno stringendo il loro nuovo museo in un abbraccio che mostra una volta di più quanto sia stretto il rapporto fra la città e la sua comunità ebraica.

(Foto di Marco Caselli Nirmal)

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(14 dicembre 2017)