Shir shishi – Un Romancero per Tel Aviv
Mentre tutto il mondo parla di Gerusalemme noi facciamo un’ampia virata verso la costa di Israele e ci fermiamo a Tel Aviv, per intonare insieme un canto ladino del tutto inventato e frivolo, composto sulla scia del romanticismo pseudo sefardita. Una metalingua mizrahi a cui in quei tempi nessuno aveva ancora dato un nome né una definizione di stile. Ma ai matrimoni, alle feste popolari e nei concerti di cantanti come Moshe Mizrahi davanti a un pubblico di soldati e soldatesse, tutti si divertivano conferendo al canto un tocco orientale e grande emotività. Nel Romancero scritto nel 1984 dal famoso chansonnier Yoram Tehar Lev, l’amore non è per una bella ragazza, ma per una pianta di limoni, rimasta sola soletta in un cortile della vecchia Tel Aviv, mentre intorno crescono i grattacieli e nei quartieri Kerem haTeymanim (La vigna degli yemeniti) e Neveh Tzedek (il primo nucleo della città moderna), gli alberi cedono il passo al cemento.
Tel Aviv Romancero
In un cortile di Tel Aviv ho trovato
un vecchio albero di limoni
rivestito di bianco.
In un cortile di Tel Aviv
ho trovato la città
perduta tempo fa.
A Tel Aviv, Tel Aviv del romanzero,
a Tel Aviv, cantate canti d’amor.
A Tel Aviv del limone, limonero
cantate shir mizmor*
Una volta vi erano gli aranceti e una vigna
ora sono rimasti
solo sabbia e ricordi.
Una volta qui il mio amore ardeva
ora è rimasto solo
il cortile con il suo solitario limonero
Sarah Kaminski, Università di Torino