Oltremare – Filtri

fubiniOrmai anche aprire i giornali online non serve a nulla, ad espatriati di lungo corso come me. Oltre al fatto che i nomi che compaiono sulle prime pagine mi risultano per la massima parte ignoti, e quindi è difficile valutare l’importanza di una notizia, c’è anche il fatto che le notizie riportate non riflettono quasi per nulla il dibattito che si svolge fra gli italiani. Per fortuna c’è Facebook, dove siccome il filtro è dato da quali sono gli amici che (non) si frequentano, emergono le notizie utili e interessanti, e se si è fortunati anche quelle scomode. Così, seppure immersa nelle notizie locali, piene di missili che hanno ricominciato a cadere su territorio israeliano abitato intorno a Gaza, e di leggi salva-poltrone che continuano ad essere proposte alla Knesset, mi sono accorta che il mio personale filtro sulla realtà dentro Facebook da due giorni è infastidito, offeso, deluso, dal ritorno su suolo italiano di un re morto. Fioriscono ironie e invettive, storie di famiglia e citazioni dotte che grondano Storia da tutti i pori. Certo, il mio filtro mi somiglia. Anche a me piace pochissimo il fatto che il re pavido e traditore venga riportato in Italia, e per giunta con volo di Stato, dopo una delle fughe più ingloriose della storia moderna – paradossi del tempo che passa. Ma appunto è un re morto. E come in molti altri campi, tanto si alzano scudi tanto si innalza l’importanza della ragione per la quale siamo tutti infastiditi, offesi, delusi. Sarebbe stato quasi meglio far passare questo rientro nel silenzio assoluto della rete, se non perfino della Storia, per marcare la distanza che c’è e deve esserci in Italia, fra l’Italia di oggi e il re che ha permesso al fascismo proprio tutto, dalla marcia su Roma alle deportazioni passando per le incarcerazioni degli antifascisti e le leggi razziali che erano a quel punto solo un altro passo verso l’abisso. Un silenzio assordante e nessuna maiuscola, è quel che si merita la memoria del re che ci ha regalato ai fascisti.

Daniela Fubini, Tel Aviv

(18 dicembre 2017)