…occupazioni

Doppia cittadinanza agli Alto-atesini? Esiste uno straordinario parallelismo fra le vicende dell’Alto Adige (Sud Tirolo) e della Giudea e Samaria (Cisgiordania). Dopo una guerra, la potenza vincitrice occupa una parte del territorio della potenza nemica e con questo una cospicua popolazione di etnia diversa da quella prevalente nel paese occupante. La potenza vincitrice attua un’intensa politica di popolamento dei territori occupati con persone della propria etnia. All’interno dell’etnia del territorio occupato si sviluppano movimenti terroristici che causano gravi danni a persone e beni del paese occupante. Da questo punto in avanti i due casi si diversificano. L’Italia annette il territorio occupato e concede la cittadinanza italiana ai suoi abitanti, garantendo bilinguismo e un ricco pacchetto di benefici economici che aiuta a conseguire un livello di vita nettamente superiore alla media della stessa Italia. Israele non annette il territorio occupato ma invece viene creata un’Autorità autonoma che gestisce gli affari interni della popolazione occupata secondo il sistema legale pre-esistente all’occupazione. Mentre vengono edificati numerosi insediamenti urbani e rurali all’interno dei quali prevale la legge del paese occupante, il livello socioeconomico della maggioranza della popolazione occupata rimane nettamente inferiore a quello di Israele. In Alto Adige, gli altoatesini sono per lo più cittadini italiani. In Cisgiordania, i palestinesi sono cittadini giordani o sprovvisti di cittadinanza. Alla luce di questi dati, un suggerimento alla stampa: quando si parla di territori occupati, di minoranze etniche, di diritti civili e di autonomie, di ius solis e ius sanguinis, di integrazioni e separazioni territoriali, stiamo molto attenti alla coerenza del linguaggio. Non può esserci un’occupazione buona e un’occupazione cattiva, una richiesta di annessione da parte degli occupanti in un paese, e una richiesta di ritirata unilaterale degli occupanti in un altro paese. Sarebbe ipotizzabile in Cisgiordania una soluzione di tipo altoatesino? Politicamente implausibile, ma vale la pena di pensarci.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme