“Palestinesi, basta ipocrisia
Bene l’intervento di Trump”

“Stop ai fondi se rifiutano negoziati con Israele”. Il messaggio di Donald Trump alla leadership palestinese sta suscitando diverse reazioni nel governo israeliano. Per il ministro delle Comunicazioni Ayoub Kara un intervento “che ha il merito di togliere il svelare la maschera dell’ipocrisia”. Perché, ha scritto su Twitter, aiutare chi si prende gioco di te? Lo stesso discorso, secondo Kara, dovrebbe valere per le Nazioni Unite e per l’Unrwa (l’agenzia dell’Onu per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi).
Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro dell’Educazione Naftali Bennett, secondo cui Trump non ha paura di dire la verità, anche se non popolare. “La verità – ha affermato Bennett – è che Gerusalemme è sempre stata, e sarà sempre, la capitale di Israele. La verità è che nessun accordo di pace potrà mai essere raggiunto a prezzo della divisione di Gerusalemme. La verità è che gli Stati Uniti non hanno alcun interesse a finanziare coloro che agiscono contro il suo interesse. La verità è che la leadership palestinese continua a finanziare i terroristi, usando i soldi delle tasse degli Stati Uniti”.
D’accordo anche la ministra della Cultura Miri Regev, che in una intervista radiofonica ha espresso apprezzamento per le parole di Trump: “Non è accettabile che si elargiscano 300 milioni di dollari alla Unrwa, mentre si ricevono porte sbattute in faccia”. A parlare a nome dell’Olp la dirigente Hanan Ashrawi, secondo cui il presidente americano avrebbe sabotato “il nostro impegno per la pace, la libertà e la giustizia”. I palestinesi, ha aggiunto, “non si faranno ricattare da Trump”.

(3 gennaio 2018)