sopravvivenza…

È scritto nella Torah che gli Egizi amareggiavano la vita degli Ebrei “con il lavoro duro con l’argilla – chòmer – e con i mattoni – levenìm”. Lo Zòhar ha visto nei termini “chòmer” e “levenìm” l’accenno a due metodologie di studio della Torah, il ragionamento “a fortiori” (qal wa-chòmer) e l’analisi testuale meticolosa “al calore bianco” (libbùn) per ricavarne la normativa.
In altri termini, il fatto che nonostante la pesantezza delle angherie egizie i nostri Padri non tralasciassero l’attaccamento alle vie della Torah, ha fatto sì che i figli d’Israele “si sono moltiplicati, sono aumentati, si sono diffusi e rafforzati moltissimo”. Il mantenimento dello studio del nostro retaggio spirituale è la garanzia della nostra sopravvivenza.

Elia Richetti, rabbino