La ruota delle meraviglie
La ruota delle meraviglie, è il nuovo film di Woody Allen, ambientato nella colorata Coney Island, degli anni cinquanta, parco di divertimenti ma anche covo di banditi feroci, che fin da sempre appassionano Allen. Sin dall’inizio della sua carriera li ha sfottuti, per poi sotto sotto temerli, prendendoli assai sul serio, come se egli stesso, dopo averli messi in gioco con la sua arte mobile e comica, si accorga davvero della loro pericolosità. E i banditi ora li ritroviamo di nuovo, in questo violentissimo film, a sua volta condizionato da quello che è il clou della ruota: il denaro, l’amore, la morte. C’è un bambino che incessantemente dà fuoco alle polveri bruciando tutto, (studio di una psicoanalista compreso), dice di come sia irrefrenabile la follia e sfugga sempre in un modo o nell’altro a ogni presa, ridendosela di ogni pietà e giustizia. C’è una Donna bellissima e distrutta da un desiderio che pare irrealizzabile, una fanciulla troppo sempliciotta e titubante già destinata alla morte, un marito che non sa che fare, un giovanotto che s’innamora troppo velocemente. Le vite s’intrecciano come la ruota panoramica, che gira incessantemente giorno e notte, metafora della vita, dove mai si smette di giocare, di vincere di perdere e illudersi e volano chissà dove salvo incontrare, come per la ragazza, la profondità della morte e del nulla. Corteggiamenti nervosi all’Allen, inganni, minacce, pestaggi e urla domestiche bestiali, fanno da contrappasso alla bellezza dello sfondo della città, dipinta in modo sublime da Vittorio Storaro e Santo Loquasto. Ma tutto si sfilaccia nel film, niente pare reggere alla miseria e alla debolezza umana. La donna, la vera protagonista, Kate Winslet, è travolta da un desiderio e da un amore per un ragazzo che troppo presto cambia desiderio e rigetta quel che ama e così quando a un certo punto lei capisce di non possederlo più, e il suo amore diventa odio, furore, si vendica con la rivale mandandola a morte.
Il personaggio che più turba, quello che può suscitare in certe donne un’identificazione violenta, è proprio lei, una stupenda Kate Winslet, ex attrice pronta a innamorarsi di batteristi e scrittori, per sfuggire al suo lavoro di cameriera con accanto lo squallido grassone che non ama: una condanna. Nemmeno il marito la ama, le preferisce la figlia, che per lui “ha classe e charme,” una figlia che gli era sfuggita innamorata di un gangster, lo stesso che la farà uccidere. La Winslet sopravviverà, ma la sua pazzia appare marcata, senza scampo. Tutti i memorabili personaggi tragici di Woody Allen credono di incontrare in qualche modo una presunta salvezza, come nel film Match Point, Crimini e Misfatti e tanti altri, ma in realtà non hanno scampo. L’Allegro Woody, massacrato da insulti di ogni tipo, mostra la fermezza della sua arte e integrità.
Tiziana Della Rocca