hazak…

Quando gli ebrei sono invitati a leggere o a benedire la lettura di un brano della Torah, alla fine della lettura stessa sono salutati dal pubblico presente con l’espressione: “Hazak!” Generalmente si accompagna questa espressione con “Hazak veEmatz, sii forte e coraggioso”. La frase è presa da Deuteronomio 31,7 utilizzando una raccomandazione di Moshe a Yehoshua, come a dire da maestro a discepolo. Ed ultimamente un professore universitario italki, stimato e vicino per propria storia personale ad uno dei grandi rabbini italiani, mi ha detto: “Un rabbino deve avere tre cose: mente, cuore e palle.” (Scusatemi, ma sto citando) Lì dove “le palle” sono il senso diretto del coraggio e della responsabilità, per se stessi e per il mondo ebraico in genere. Ed allora con coraggio sarebbe il caso che le guide del mondo ebraico italiano ed i suoi rabbini il prossimo 27 gennaio, giorno della Memoria, non vadano da nessuna parte, non incontrino nessun politico che abbia sostenuto o sia stato zitto di fronte ad episodi di antisionismo, nuovo antisemitismo vincente. Una assenza forte che invii un messaggio chiaro ai tentativi di BDS, alla retorica antisionista che è razzista e pericolosa, una presa di posizione che strappi il 27 gennaio alla ritualità vuota delle manifestazioni strumentali. Forza, coraggio ed identità con… palle.

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino