…educazione

Fra grida di odio antiebraico, braccia che si tendono nel saluto romano, rigurgiti di fascismo ed esaltazioni della razza bianca, il clima nel nostro paese si sta facendo sempre più tossico.
Un motivo di speranza, tuttavia, arriva dalle scuole e dalla consapevolezza che qualche insegnante, non accecato da ideologie di superficie e dalla politica di internet, riesce a seminare nei suoi giovani alunni. È accaduto a Fidenza, dove la V F della scuola elementare Carlo Collodi, guidata da tre maestre (Anna Maria Franzoni, Annarita Frati, Paola Spagnoli) ha realizzato e interpretato un docufilm su una famiglia di ebrei che, durante la guerra, fra separazioni e angosce, è riuscita a sfuggire fortunosamente alla persecuzione nazifascista. La famiglia è quella di Rolando Vigevani ed Enrica Amar, ebrei parmensi, e dei loro figli Tullo e Franco (nato nell’esilio svizzero). Una famiglia che ha avuto la fortuna di salvarsi dividendosi e riparando chi in Svizzera, chi in Brasile, chi – il figlio Tullo – nascosto e protetto dalla famiglia di Pellegrino Riccardi, un uomo di bontà che il memoriale di Yad Vashem ha poi voluto riconoscere come Giusto tra le nazioni.
Una storia finita bene, fra le molte finite in tragedia, è stata lo spunto per una storia di educazione al rispetto e all’umanità. Di fronte al crescente senso di inutilità che caratterizza l’annuale Giorno della Memoria, occasioni come questa mostrano tutta la forza dell’educazione.
Il docufilm “La famiglia Vigevani, una scelta d’amore”, realizzato dalla V F della Carlo Collodi di Fidenza, ha partecipato al concorso del MIUR “I giovani ricordano la Shoah” ed è risultato primo nella selezione delle scuole primarie per la regione Emilia-Romagna. Di queste ore è la notizia che il film è risultato primo anche nella selezione nazionale. Doverosi sembrano i complimenti alle insegnanti per il lavoro che hanno svolto e per la sensibilità che hanno dimostrato.

Dario Calimani, Università Ca’ Foscari Venezia