Fontana, la condanna della Ue: “I cittadini sono tutti uguali”
“Dobbiamo proteggere i valori che condividiamo da europei: siamo tutti uguali, non dipende dalla razza o dalla religione. Credo che il pericolo per l’Europa non venga da altri paesi o altre religioni, ma dalla paura che ispira troppo spesso l’esclusione degli altri. Questa paura fa parte della nostra storia europea la grandissima vittoria avuta dopo le due guerre è che i diritti umani sono fondamentali per i nostri Paesi”. Ad affermarlo il vicepresidente della Commissione dell’Unione europea Frans Timmermans, intervenendo nel dibattito scatenato dalle parole del candidato del centrodestra in Lombardia Attilio Fontana. “Dobbiamo decidere se la nostra etnia, se la nostra razza bianca, se la nostra società deve continuare a esistere o se deve essere cancellata” aveva detto Fontana. Parole definite scandalose da Pierre Moscovici, commissario per gli Affari economici Ue. L’ex sindaco di Varese in quota Lega Nord ha poi cercato di giustificarsi definendo le sue affermazioni un “lapsus” e aggiungendo però che “dovremmo cambiare anche la Costituzione, perché è la prima a dire che esistono delle razze”, in riferimento all’articolo 3. Un tema a cui Pagine Ebraiche ha dedicato un intero dossier, ricordando che “Le razze non esistono. Il razzismo sì”.
“Saremmo più onesti – spiegava il genetista Guido Barbujani in una lunga intervista al giornale dell’ebraismo italiano – se invece che mascherarci dietro a questioni di razze ammettessimo che ‘tra me e te ci sono differenze genetiche minuscole, il fatto è che proprio non sopporto la tua cultura’; almeno saremmo sinceri”.
Le esternazioni del candidato del centrodestra in Lombardia hanno in ogni caso ricevuto dure condanne da parte di tutto il mondo politico (ad eccezione della Lega, con il leader Matteo Salvini che ha difeso Fontana) ma di cui, secondo la firma del Corriere della Sera Gian Antonio Stella, non ci si può stupire: Stella elenca (Corriere di oggi) altre uscite razziste di esponenti della Lega del passato tra cui quella in consiglio comunale del leghista trevisano Giorgio Bettio, “Occorre usare con gli immigrati lo stesso metodo delle SS: punirne dieci per ogni torto a un nostro cittadino”, o quelle di Roberto Calderoli, “gli immigrati tornino nel deserto a parlare con i cammelli o nella giungla con le scimmie”. “Ma la Lega non è razzista…”, le parole con cui Stella conclude laconicamente il suo articolo citando in conclusione il discorso di Fontana. Diversa invece la valutazione del co-presidente della Comunità ebraica di Milano Raffaele Besso, che all’Ansa ha detto: “Conosco da molti anni Attilio Fontana e l’ho sempre ritenuto una persona perbene”. A proposito della frase sulla “razza bianca”, Besso ha affermato: “Questa cosa mi ha meravigliato perché ritengo sia molto grave”.
“Ho preso atto – ha poi proseguito – del fatto che si sia rimangiato quello che ha detto affermando che è stato un lapsus”. Fontana per parte sua ha detto di “essere rimasto profondamente colpito dalle parole di grande equilibrio, comprensione e pacatezza, da parte di un saggio amico di vecchia data quale Raffaele Besso, copresidente della Comunità ebraica milanese. Comunità in cui mi onoro di avere tanti amici da una vita, come il professor Enrico Mairov e come Walker Meghnagi, di cui apprezzo la vicinanza e la reciproca immutata stima”.
Nelle stesse ore da oltreconfine, dall’Austria, è arrivata invece la notizia che i leader della Comunità ebraica locale hanno deciso di non partecipare a cerimonie ufficiali per il Giorno della Memoria a cui dovessero partecipare esponenti del Partito per la Libertà, realtà di estrema destra parte dell’attuale governo di Vienna.
Nelle stesse ore da oltreconfine, dall’Austria, è arrivata invece la notizia che i leader della Comunità ebraica locale hanno deciso di non partecipare a cerimonie ufficiali per il Giorno della Memoria a cui dovessero partecipare esponenti del Partito per la Libertà, realtà di estrema destra parte dell’attuale governo di Vienna. “Se ci saranno ministri del Partito della Libertà, e sono sicuro che ce ne saranno, non potrò stringere loro le mani, quindi la comunità ebraica non parteciperà”, ha dichiarato Oskar Deutsch, presidente della Comunità ebraica di Vienna, al sito Makor Rishon.
Il Partito della Libertà è stato fondato da un ex ufficiale delle SS negli anni ’50 e oggi è guidato dal leader Heinz-Christian Strache, che in passato ha dichiarato di voler combattere l’antisemitismo e di essere a favore d’Israele. Dichiarazioni solo di facciata, il commento di Deutsch.
Nel 2016 la rivista Aula, affiliata al Partito della Libertà, ha pubblicato un articolo in cui si affermava che i detenuti del campo di concentramento di Mauthausen in Austria, dove migliaia di ebrei sono stati assassinati, erano criminali. L’anno scorso, i parlamentari del Partito della Libertà si sono rifiutati di presentarsi in parlamento insieme ad altri legislatori per commemorare gli ebrei assassinati nel pogrom della Kristallnacht del 1938.