Israele, Trump frena Netanyahu: Per ora ambasciata non si sposta
In un’intervista alla Reuters, ripresa da tutti i quotidiani internazionali, il presidente Usa Donald Trump ha smentito il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che aveva annunciato lo spostamento dell’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme entro un anno. “Entro la fine dell’anno? Stiamo parlando di uno scenario diverso. – ha detto Trump – Si potrebbe trovare, entro un anno, una soluzione temporanea. Ma non stiamo cercando di farlo. Assolutamente no”. Dall’ufficio di Netanyahu è quindi arrivata una precisazione: gli Usa starebbero pensando a “a misure ad interim che consentirebbero il trasloco della sede in un anno. Quindi i due leader non avrebbero detto nulla di differente”. A confermarlo il New York Times, secondo cui l’amministrazione Trump sta lavorando per trovare una soluzione temporanea che permetta al suo ambasciatore in Israele, David Friedman, di trasferire il proprio ufficio in un edificio già esistente a Gerusalemme nel 2019, prima della costruzione di un nuovo edificio per l’ambasciata in città. Su Gerusalemme è intervenuto anche Bergoglio nelle scorse ore, inviando una lettera all’imam egiziano Ahmad Al-Tayyib in cui afferma che “solo uno speciale statuto, anch’esso internazionalmente garantito, potrà preservare l’identità, la vocazione unica di luogo di pace alla quale richiamano i Luoghi sacri, e il suo valore universale, permettendo un futuro di riconciliazione e di speranza per l’intera regione” (Osservatore Romano).
Pence in Israele. Come riporta Avvenire, è stato reso noto il programma degli incontri che attendono il vicepresidente americano Mike Pence, in visita di Stato in Israele da domenica sera, 21 gennaio, al pomeriggio di martedì 23. Tra gli appuntamenti più attesi, il discorso alla Knesset (il 22 alle 10 ora locale) e la tappa al Muro del Pianto (il pomeriggio del 23). “Pence non incontrerà alcun rappresentante palestinese: l’Anp ha deciso una rottura dei rapporti con l’Amministrazione americana dopo la decisione su Gerusalemme”.
Grande pubblico per il Processo a Vittorio Emanuele III. Si è tenuta ieri la rappresentazione teatrale voluta dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla Presidenza del Consiglio dei ministri nell’ottantesimo dalle Leggi razziste: imputato, Vittorio Emanuele III, il sovrano che firmò nel 1938 le infami norme contro gli ebrei. Un processo, scrive il Messaggero oggi, di cui “si sentiva il bisogno, per capire meglio la nostra storia senza paraocchi” e che ha richiamato all’Auditorium di Roma un grande pubblico.
L’Italia e il Giorno della Memoria. Tante le iniziative realizzate in tutta Italia in occasione del 27 gennaio: a Bologna andrà in scena la seconda edizione di Run For Mem, la corsa per la Memoria organizzata dall’UCEI, che ricorderà tra gli altri il grande allenatore di Inter e Bologna Arpad Weisz (assassinato ad Auschwitz e di cui è stato ripubblicato da Minerva Il giuoco del calcio, come racconta Avvenire); oltre cento gli appuntamenti annunciati a Roma nel segno dello slogan “Memoria genera Futuro”, come racconta il Corriere della Sera (“Cento incontri, e una convergenza di istituzioni, dal Teatro di Roma all’Accademia di Santa Cecilia, al Parco della Musica, al Teatro dell’Opera, alla Museo della Shoah, alle biblioteche, ai centri anziani”); a Milano – dove oggi saranno apposte per il secondo anno le pietre d’inciampo (Repubblica Milano) – lunedì prossimo al Teatro Dal Verme andrà invece in scena “Che non abbiano fine mai”, performance che coinvolge circa 300 studenti delle scuole superiori, pensato e diretto dal regista israeliano Eyal Lerner (Avvenire Milano); il 26 gennaio al Mao di Torino verrà inaugurata l’installazione ideata dalla giornalista Farian Sabahi e dedicata alla storia dei cosiddetti Bambini di Teheran, un gruppo di giovanissimi ebrei fuggiti dalla Polonia invasa dai nazisti e arrivati fino in Iran, da cui poi faranno l’aliyah (Corriere).
Anna Frank. Oggi alle 15, nella sede della procura federale in via Campania, la società Lazio affronterà il processo per responsabilità oggettiva nella famosa vicenda dei vergognosi adesivi con l’immagine di Anna Frank in maglia giallorossa. Secondo quanto riporta Repubblica Roma, una partita a porte chiusa è la probabile sanzione. E alla memoria di Anna Frank dedicano spazio sia La Stampa sia Repubblica: entrambi i quotidiani ripubblicano il suo Diario e il giornale torinese propone anche un graphic novel dedicato alla storia della piccola Testimone della Shoah, realizzato da Ari Folman e David Polonsky.
Israele e il tema dei migranti. “Israele non deve espellere i richiedenti asilo di Eritrea e Somalia, rischiano torture ed esecuzioni”. Così scrive in una lettera – firmata da grandi nomi della cultura israeliana come Amos Oz, David Grossman, A.B. Yehoshua – l’organizzazione Rabbini per i diritti umani. Lettera che contesta l’azione del governo Netanyahu che vuole rimpatriare decine di migliaia di migranti africani “illegali” (Corriere). Riguardo a Israele, Repubblica racconta poi la polemica emersa in merito alla nomina della prima donna comandante di uno stormo dell’aeronautica israeliana, contestata da alcuni esponenti religiosi.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked