Sion Burbea (1922-2018)
Nel giugno scorso, quando il premier Paolo Gentiloni aveva visitato la sinagoga di Roma nel cinquantenario dell’arrivo degli ebrei libici nella Capitale, un particolare omaggio era stato rivolto proprio a lui. Uno dei leader storici e incontestabili di questa comunità. Una figura che, nel corso della sua lunga e intensa esistenza, ha tracciato un sentiero profondo di impegno, partecipazione, consapevolezza. Una vita consacrata anche alla Memoria, con la sua testimonianza di sopravvissuto al lager di Bergen Belsen che con lucidità rievocava quella storia e tutto quello che ne stava a monte: l’internamento a Civitella del Tronto, la detenzione a Fossoli, la deportazione nel campo di sterminio. Finalmente, il 12 settembre del 1945, il ritorno a Tripoli. Ancora una volta il pericolo, che prende la forma dei tumulti antiebraici che più volte metteranno a rischio la vita degli ebrei libici fino al giorno improcrastinabile della fuga nel 1967. Prima destinazione Londra, dove risiede il fratello. E poi Roma, dove la famiglia mette radici e dove Sion è protagonista della nascita del Tempio tripolino di via Veronese.
Hanno raccontato i nipoti, in occasione di un recente evento romano dedicato alle “Memorie tripoline”: “A guardare indietro, Sion ci ha detto che non ha rimorsi né rimpianti perché nella sua vita ha visto tutto, cose bellissime e cose orribili. Grazie a Dio ha avuto la fortuna di vivere e superarle”.
Afferma il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni: “Con Sion Burbea scompare una delle colonne della nostra Comunità, un uomo che ha conosciuto gli orrori della Shoah e dei pogrom arabi e che, malgrado tutto, si è instancabilmente adoperato con dedizione e grande umanità alla continuità della vita ebraica.”
Sottolinea la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello: “Sion Burbea ha rappresentato un faro di luce e speranza per la Comunità. Ha dedicato la sua vita a mantenere viva la tradizione ebraica e attraverso la sua leadership ha permesso ai tanti ebrei di origine libica di diventare un esempio positivo di integrazione. Ci stringiamo intorno alla famiglia in questo momento di grande dolore”.
Sia il ricordo di Sion Burbea di benedizione.
Clicca qui per l’intervista concessa al sito Memorie Ebraiche
(19 gennaio 2018)