Fontana: “Con ‘razza bianca’
cresciuto nei sondaggi”
“È stata un’espressione infelice, ma ascoltando tutta la frase si capiva che il mio non era un discorso razzista ma logico. Tant’è che, dopo, nei sondaggi sono salito e più di una persona mi ha fermato per strada per spronarmi ad andare avanti e non mollare”.
Così, in una intervista a Libero, il candidato governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana sul suo ‘razza bianca da difendere’ di cui molto si è parlato negli scorsi giorni.
Un assist per la sua campagna elettorale, ammette candidamente l’esponente leghista: “Quello scivolone – sostiene – ha fatto sì che il mio ragionamento venisse compreso immediatamente da tutti. E poi, c’è da ammettere che ha risolto in un secondo il problema di farmi conoscere”.
Via i nomi di chi aderì al Manifesto della razza dalle strade di Roma. L’impegno, scrive La Stampa, è stato preso dalla sindaca Virginia Raggi in un’intervista per il documentario “1938. Quando scoprimmo di non essere più italiani” di Pietro Suber. Dice Raggi nel documentario, realizzato in collaborazione con lo storico Amedeo Osti Guerrazzi: “Dobbiamo cancellare queste cicatrici indelebili che rappresentano una vergogna per l’Italia. Questo può essere anche un esempio per tanti altri Comuni che hanno strade intitolate e questi personaggi”.
Sul Corriere una fotonotizia del Viaggio della Memoria organizzato dal Miur con la collaborazione dell’UCEI. Tra i partecipanti – viene spiegato spiega – i ragazzi di Norcia, colpita dal terremoto, gli alunni delle medie di Sant’Anna di Stazzema e gli studenti delle scuole premiate per progetti di legalità ed educazione.
Sulle cronache locali dei quotidiani diversi approfondimenti dedicati alle iniziative messe in campo da istituzioni, scuole e università per il 27 gennaio. Inizia da Torino il cammino di testimonianza di Vera Vigevani Jarach, che da bambina visse l’emarginazione delle Leggi antiebraiche e che molti anni dopo, in Argentina, dopo l’uccisione della figlia, è diventata tra le portavoci del movimento delle madri di Plaza de Mayo. “Si può essere ancora ottimisti? Sì, con la volontà, con la speranza, ma anche con qualcosa in più: mai più il silenzio, mai più l’indifferenza” dice al Corriere Torino. Repubblica Milano celebra invece la nomina a senatrice a vita di Liliana Segre, Testimone milanese della Shoah. “Una di quelle poche buone notizie – si legge – in un’epoca piena di pessimi segnali sullo stato della nostra democrazia”.
Esattamente cento anni fa nasceva a Roma Bruno Zevi. Una figura indimenticabile, così celebrata da Repubblica: “La sua presenza sulla scena pubblica, mai incasellata in uno schema, si è articolata su questo doppio registro. Da un lato la riflessione critica sulla disciplina, dall’altra l’impegno civile che irrora le battaglie condotte sui giornali” Numerose, scrive il Corriere, le iniziative che lo ricorderanno nelle prossime settimane tra libri, pubblicazioni e convegni. Tra i saggi in uscita vengono segnalati Architettura in nuce (QuodLibet), con una introduzione di Rafael Moneo; Ebraismo e architettura (Giuntina), accompagnata da un saggio di Manuel Orazi; Saper vedere la città (Bompiani), dedicato a Ferrara come “prima” città europea e Saper vedere l’architettura (Einaudi). E ancora: Zevi su Zevi: architettura come profezia (Marsilio); Storia e controstoria dell’architettura in Italia (Castelvecchi); Storia dell’architettura moderna (Einaudi); Il linguaggio moderno dell’architettura (Einaudi) e Frank Lloyd Wright (Castelvecchi).
“Le rivolte a cui abbiamo assistito a dicembre dimostrano che il genio è uscito dalla bottiglia: che la gente non si sta più chiedendo qual è il candidato meno peggiore fra quelli a cui il regime ha consentito di correre. Ma quando e come può far cadere il regime”. Intervistato da Repubblica, Reza Pahlavi invita l’opinione pubblica a guardare con attenzione a cosa accadrà ancora in Iran. Dichiara il figlio dello Scià, costretto alla fuga dalla rivoluzione khomeinista del 1979: “Sono in costante contatto con l’Iran. Tanti giovani mi considerano un punto di riferimento, qualcuno che non ha mai collaborato con questo regime e di cui ci si può fidare”.
Poche righe in genere per la visita in Medio Oriente del vicepresidente americano Mike Pence (che oggi interverrà alla Knesset, il Parlamento israeliano). La sfida più grande l’aperta ostilità di Abu Mazen e della dirigenza dell’Anp. Scrive al riguardo il Corriere: “Il suo viaggio in Medio Oriente avrebbe dovuto incentrarsi sulla situazione della minoranza cristiana, la tappa a Betlemme era prevista e per Pence sarebbe stato un momento fondamentale sul piano personale e spirituale. Tutto cancellato dopo l’annuncio di Trump un mese e mezzo fa”. Repubblica parla di “Missione impossibile”.
“Sono i droni lo strumento di sicurezza e di innovazione tecnologica del futuro”. Parola di Ugo Vittori, amministratore unico e responsabile di Eagle Sky Light, che ha debuttato nel mercato dei droni professionali – sottolinea il Corriere – portando in Italia un sistema aeromobile a pilotaggio remoto chiamato Aquila 100 e prodotto dagli israeliani di Skysapience.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(22 gennaio 2018)