…Svizzera
Molti sono già intervenuti sulla nomina di Liliana Segre a senatrice a vita. Un atto molto importante, che conferma la sensibilità del Presidente Mattarella nei confronti dei temi della memoria e del destino dell’identità europea. Una sensibilità che si è espressa fin dall’esordio del suo mandato. Durante la sua opera di testimonianza, Liliana Segre ha sempre ricordato il tentativo della sua famiglia di sfuggire alla barbarie nazista, riparando in Svizzera. Giunti alla frontiera, il gruppo di fuggiaschi ebrei incontrò un poliziotto, che poté far entrare solo alcuni di loro perché erano previste delle quote d’ingresso inderogabili. Liliana ha sempre indicato in quella persona colui che l’ha condannata all’inferno di Auschwitz. Per questo molti di noi provano un senso di sgomento quando, da ambienti ebraici, si parla di immigrazione incontrollata, si dice che non si può accogliere tutti, si evocano limiti da stabilire. Non siamo così stupidi da non capire il problema, ma ci chiediamo: chi li dovrebbe stabilire questi limiti, il piantone svizzero?
Davide Assael, ricercatore