Il convegno – “La Memoria è una cosa seria”
Una riflessione articolata e di alto profilo sulle responsabilità del regime fascista e di chi all’interno di quel sistema sociale culturale e normativo ha trovato legittimazione ad agire. A 80 anni dall’emanazione delle Leggi del ’38 sulla tutela della razza e a 70 dall’approvazione della Costituzione repubblicana, il convegno “La vera legalità” organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla Presidenza del Consiglio dei ministri presso la Sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva, è stata occasione per esaminare le corresponsabilità di varia natura – legali, morali, storiche – di istituzioni e cariche nell’emanazione, esecuzione e applicazione delle leggi e dei provvedimenti conseguenti.
Si è partiti con un chiaro monito. È fuorviante associare il termine “pazzia” a quell’epoca e a quelle decisioni, ha infatti affermato nel suo intervento di apertura la sottosegretaria con delega alle pari opportunità Maria Elena Boschi. “In realtà fu una macchina ben organizzata ed efficiente, sia nella Germania hitleriana che nell’Italia fascista”. Oggi, ha poi affermato, esiste non soltanto il rischio dell’oblio ma anche il rischio che si confondano responsabilità e scelte diametralmente opposte. Bene fare chiarezza su quell’epoca, quindi. E bene farlo anche in prospettiva, alla luce di un presente ricco di incognite e con anticorpi da rivitalizzare in modo urgente. “Per me – ha spiegato Boschi – il Giorno della Memoria è soprattutto un Giorno dedicato al futuro”.
Impostazione condivisa tra gli altri ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ha esordito richiamando l’imperativo ebraico “Zakhor” (ricorda). Un impegno da portare avanti “sul serio”, ha detto. Perché prendere sul serio la Memoria “vuol dire prendere sul serio il nostro presente”.
Ad intervenire, nel corso del primo panel istituzionale, sono stati anche Giovanni Canzio, presidente della Suprema Corte di Cassazione; Giovanni Legnini, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura; Alessandro Pajno, presidente del Consiglio di Stato; Andrea Mascherin, presidente del Consiglio Nazionale Forense; Salvatore Lombardo, presidente del Consiglio Nazionale del Notariato; Giovanni Nistri, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri.
La parola è passata quindi agli esperti, prima delle conclusioni della Presidente UCEI Noemi Di Segni. Ad intervenire Fabio Levi, professore di Storia contemporanea presso l’Università di Torino; Michele Sarfatti, storico, già Direttore del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea; Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca; Saverio Gentile, ricercatore di Storia del diritto medievale e moderno; Valerio Di Porto, Consigliere Camera dei Deputati; Antonella Meniconi, professore Associato di Storia delle Istituzioni Politiche; rav David Shlomo Rosen, International Director of Interreligious Affairs for the American Jewish Committee.
(25 gennaio 2018)