…Memoria

La celebrazione del Giorno della Memoria non ha avuto quest’anno nulla di rituale, non è sembrata affatto la stanca ripetizione di parole già dette. La giornata è stata infatti connotata dal legame fra la memoria di ieri e le domande dell’oggi: un oggi che sempre più ci interpella, ci invita a batterci contro ciò che ritenevamo un residuo del passato e che invece ci si ripresenta in forme ancora e sempre pericolose: razzismo, antisemitismo, squadrismo, odio dilagante. L’ignoranza diffusa consente l’esaltazione della razza bianca e il rifiuto di un medico nero, l’indifferenza permette i sempre meno rari episodi di squadrismo, le esaltazioni di Mussolini, le braccia levate nel saluto fascista. In questo clima, la memoria di ciò che è stato, della Shoah ma anche degli altri genocidi del terribile Novecento e di questo tormentato inizio del secolo, la conoscenza del passato come strumento per comprendere il presente e saperlo fronteggiare, lo studio e la storia insomma, ci appaiono necessari e imprescindibili a vivere e a farci carico delle nostre responsabilità. Mai come oggi la frase tanto spesso ripetuta “perché questo non possa più ripetersi” è stata tanto carica di senso e di attualità.

Anna Foa, storica

(29 gennaio 2018)