De Fiore, funzionario coraggioso
Nell’ora più dura non voltò le spalle alla solidarietà, pur in un ruolo di grande esposizione pubblica quale quello di responsabile dell’Ufficio Stranieri della Questura di Roma.
Nato in provincia di Cosenza nel 1895, trasferitosi nella Capitale dopo il matrimonio, fece presto carriera dopo aver vinto il concorso come funzionario di pubblica sicurezza. Angelo De Fiore: un uomo delle istituzioni apprezzato per il suo rigore ma anche un “Giusto tra le Nazioni”, come certificato dallo Yad Vashem nel 1969.
Da oggi una targa, deposta in via Clitunno al civico 26, la sua abitazione, ricorda l’articolata azione di coraggio che mise in piedi sotto il nazifascismo.
Molti ebrei stranieri – è stato ricordato nel corso della cerimonia, avvenuta questa mattina – ebbero i nomi camuffati grazie all’intervento di De Fiore; decine di ebrei italiani furono inoltre regolarizzati come profughi dall’Africa Settentrionale. Carte false, incluse le tessere annonarie, elaborate con un tal “signor Charrier”, che poi nel suo ufficio ottenevano i timbri ufficiali e poi i permessi di soggiorno.
Presenti tra gli altri alla cerimonia il vicesindaco con delega alla Crescita Culturale Luca Bergamo; il sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce; il questore Guido Marino; la presidente del II Municipio Francesca Del Bello; Consigliere dell’UCEI Victor Magiar, che dell’apposizione di questa targa è stato il principale promotore; la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello e il figlio Paolo De Fiore.
(31 gennaio 2018)