Trump: “Onu, paesi contro di noi non riceveranno fondi Usa”
Il presidente Usa Donald Trump ha tenuto nella notte il discorso sullo Stato dell’Unione al Congresso degli Stati Uniti. Trump ha parlato a lungo di immigrazione, energia, “ma soprattutto di ‘nemici’ che minacciano gli Usa, – scrive Repubblica – sia sul piano commerciale che su quello strettamente militare. Così, alla fine, ha chiesto al Congresso il via libera anche per un riarmo nucleare degli Stati Uniti”. “Mosca e Pechino stanno minacciando ora la nostra economia, i nostri interessi e i nostri valori. Per questo – ha detto Trump- dobbiamo rendere più forti le nostre Forze armate per dissuadere chiunque da qualsiasi aggressione contro l’America”. Il presidente Usa ha poi citato il voto Onu contro la sua decisione di riconoscere Gerusalemme Capitale d’Israele: “I Paesi che ci hanno votato contro – ha dichiarato – ricevono da noi venti miliardi di dollari di aiuti l’anno. Chiedo che il Congresso passi una legge che assicuri che i soldi in futuro vadano solo ai nostri amici, non ai nemici”. Al Congresso ha inoltre domandato di “correggere il terribile accordo nucleare iraniano”. Sulla Corea del Nord ha infine ribadito che gli Stati Uniti sono impegnati in una “campagna di massima pressione” per scongiurare il pericolo di suoi arsenali atomici.
Israele-Russia, il vertice. “Promuovere la sicurezza e la stabilità attraverso una mutua cooperazione tra Israele e la Russia”. Questo l’obiettivo che è stato al centro del colloquio, ieri a Mosca, tra il presidente russo, Vladimir Putin, e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Sul tavolo, le massime questioni internazionali, dalla crisi in Siria alla lotta al terrorismo globale, nonché i progetti di cooperazione in ambito economico, tecnologico e commerciale. Uno dei punti più delicati del confronto tra i due uomini di stato – in base alle ricostruzioni della France Presse – è stato il dossier nucleare iraniano, con Netanyahu che è tornato ad attaccare duramente Teheran. La Russia fa parte del gruppo di paesi che hanno sostenuto l’accordo internazionale, fortemente contestato da Netanyahu e di recente criticato anche dal presidente statunitense Donald Trump. “L’Iran – ha detto Netanyahu – ha intenzione di distruggerci” (Osservatore Romano).
Bruno Zevi, spazi di una vita. Manuel Orazi sul Foglio richiama la figura del grande architetto Bruno Zevi di cui esce in libreria una nuova edizione di Ebraismo e architettura (Giuntina). Orazi, che del libro firma l’introduzione, “Ebraismo e architettura può essere considerato un risarcimento verso questo lato identitario costitutivo e fondamentale, rimasto a lungo in secondo piano; forse, analogamente ad altre grandi personalità ebraiche della diaspora, Zevi nutriva un tormento lacerante analogo a quello vissuto da Raymond Aron che si sentiva prima francese e poi ebreo”.
Chi era Nicola Pende. In una lettera al Corriere della Sera, la nipote di Nicola Pende, endocrinologo tristemente famoso per essere uno degli scienziati firmatari del Manifesto fascista della razza, sostiene che in realtà il nonno non firmò quell’infame documento. “Per chi non sapesse, infatti, non è mai esistito un documento con le firme autografe degli intellettuali. – scrive Stella Pende – Ma solo una lista di nomi fatta pubblicare il 3 luglio 1938 dal duce sul Giornale d’Italia. Inoltre davanti all’inaspettata pubblicazione del suo nome mio nonno ha prontamente scritto un telegramma (custodito dall’Archivio di Stato) dove chiede a Mussolini un cambiamento radicale sul la questione della razza”. La nipote sostiene inoltre che il nonno avrebbe nascosto delle famiglie di ebrei al policlinico e che ci sarebbe un elenco firmato da queste ultime che lo dimostra.
Il Coni e le responsabilità sul fascismo. Prendendo spunto dal documentario di Sky su sport e leggi razziste, firmato da Matteo Marani, sulla Gazzetta Franco Arturi riflette sulla mancata presa di responsabilità del Coni rispetto al suo passato. “Penso che sarebbe un gran gesto se il Coni, l’anno prossimo, – afferma Arturi – possa pubblicamente fare ciò che non è mai stato fatto: rinnegare quel passato e chiedere scusa alle vittime delle sue odiose discriminazioni e alla società tutta. Sarebbe fra l’altro un modo per rendere meno rituale e scontata la celebrazione della Giornata”.
Tel Aviv, il meeting globale Cybertech 2018. Sicurezza informatica di porti, aeroporti e ferrovie è uno dei temi al centro di questa edizione del forum Cybertech di Tel Aviv, convention dedicata alla tecnologia. A raccontarlo, l’inserto de La Stampa Tuttoscienze.
La Spezia, Porta di Sion in pericolo. “Addio Molo Pagliari, la banchina spezzina da cui salparono le navi “Fede” e “Fenice” nel 1946 dando l’avvio all’emigrazione legale dei superstiti dei lager nazisti in Palestina”, scrive Repubblica Genova, che spiega come “nel piano di realizzazione del terzo bacino del porto è previsto l’interramento delle marine storiche del Canaletto e di Fossamastra con trasferimento dei moli e delle infrastrutture a servizio dei concessionari proprio sul Molo Pagliari”.
Amore in ospedale. Sia Corriere che Repubblica raccontano la storia di Giacomo e Cinzia, lui paziente e segretario della Comunità ebraica di Pisa, lei infermiera. “Trai due è nato l’amore e lei gli ha donato un rene nel 2014”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked