Teshuvah…

Al versetto “Partirono da Refidìm e giunsero al deserto del Sinai”, Rashì commenta: “Come il loro arrivo al deserto di Sinai era in stato di Teshuvah, anche la loro partenza da Refidìm fu in stato di Teshuvah”.
Questa interpretazione è incomprensibile se non partiamo da un’altra interpretazione, relativa al nome di Refidìm, che viene interpretato come contrazione di “rifyon yadàyim”, mollezza di mani, ossia rinunciatarismo. A Refidìm il popolo era sfiduciato, demotivato di fronte alle prime difficoltà della fuga dall’Egitto.ma una volta superate con l’aiuto divino, erano pentiti del loro atteggiamento, e con questo nuovo spirito giunsero al deserto del Sinai come in un attimo.
Questo ci indica che il primo passo per avere il dono della Torah dev’essere la Teshuvah, il pentirsi della propria sfiducia e demotivazione.

Elia Richetti, rabbino