BIOGRAFIE Primo Levi, un album di volti
Roberta Mori e Domenica Scarpa (a cura di) / ALBUM PRIMO LEVI / Einaudi
Un ampio e originale ritratto di una tra le figure più importanti della letteratura e della cultura del Novecento.
Giulio Einaudi editore ha voluto celebrare Primo Levi con un volume di grande formato, composto di testi e immagini, a trent’anni dalla sua scomparsa (il volume è uscito sul finire del 2017) e a quasi un secolo dalla nascita (il centenario cadrà il 31 luglio del 2019).
Un vero e proprio omaggio allo scrittore sopravvissuto alla Shoah che, usando una espressione del presidente della Giulio Einaudi Walter Barberis, fu “il migliore inviato speciale che l’umanità potesse mandare in quell’inferno”.
Né biografia né saggio monografico, il libro, la cui pubblicazione è stata sostenuta da Intesa San Paolo, si configura come una sorta di “film documentario” steso su carta, data la rilevanza che vi assume il materiale iconografico, oltre quattrocento immagini in gran parte inedite, incluso un graphic novel dell’artista Yosuke Taki, ispirato al racconto “Carbonio”.
Il volume non è focalizzato solo sulla drammatica esperienza ad Auschwitz: come hanno spiegato i curatori Roberta Mori e Domenico Scarpa, si tratta di “un prototipo editoriale” in cui i testi dell’autore accompagnano e commentano le immagini, in gran parte messe a disposizione dalla famiglia Levi, suddivise in cinque sezioni tematiche.
La prima parte dell’Album è dedicata alla chimica: la passione, lo studio e il lavoro per Primo Levi, che, nonostante le sue opere siano riconosciute tra i capolavori del ‘900, amava considerarsi uno scrittore della domenica, un chimico prestato alla letteratura. La seconda sezione del libro riguarda un altro grande amore di Levi, la montagna. Il terzo capitolo, quello centrale, pone al centro l’esperienza ad Auschwitz. Poi c’è la sezione dedicata al lavoro di scrittore e traduttore e infine quello sulle attività manuali e artistiche di Primo Levi, in particolare le sue sculture di materiali di scarto, come i fili di rame, ma anche le passioni ereditate dalla famiglia, come quella per gli scacchi.
Un’opera che intende restituire la complessità e le molte sfaccettature della figura di Primo Levi, e che è un vero e proprio atto d’amore per lo scrittore.
Marco Di Porto