“Collegno, un’offesa alla Memoria”

“Nell’anno in cui si ricorda quella vergognosa pagina della storia d’Italia che fu l’emanazione delle Leggi Razziali, il furto di una Pietra d’Inciampo costruisce un’ulteriore offesa alla memoria. Un’offesa che non può passare sotto silenzio”.
Lo afferma in una nota il vicepresidente della Regione Piemonte Nino Boeti, commentando il furto a Collegno di una “stolpersteine” dedicata a Massimo De Benedetti, un ebreo torinese che fu deportato e ucciso ad Auschwitz. “Per questo, sappiano i ladri, vandali o neofascisti che siano – prosegue Boeti – che quella pietra noi la rimetteremo di nuovo. E così faremo ancora e ancora. Perché la memoria non si ruba”.
A Boeti si sono rivolti in un messaggio comune il presidente della Comunità ebraica torinese Dario Disegni e la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. “Indignato per tale vergognosa azione, che si colloca in un clima di crescente intolleranza e di rinascita di pericolosissimi fenomeni di razzismo, xenofobia e antisemitismo – afferma Disegni – ti esprimo il più sentito apprezzamento per il tuo consueto rigoroso atteggiamento a difesa di quegli inalienabili valori che oggi si tenta di rimettere in discussione”.
La pietra per De Benedetti era stata incastonata appena poche settimane fa.

(14 febbraio 2018)