Polonia, la legge sulla Shoah in vigore. Corte ultima speranza
Da ieri la controversa legge polacca che punisce con il carcere (fino a tre anni) chi associa lo Stato o la nazione polacca ai crimini della Shoah è entrata ufficialmente in vigore. Un norma duramente contestata da Israele ma che potrebbe ancora essere fermata dalla Corte Costituzionale polacca, a cui ha chiesto un parere il presidente Duda. “A detta di vari osservatori proprio la Corte Costituzionale potrebbe togliere le castagne dal fuoco al governo, fermando la legge. – scrive Avvenire – Sarebbe di fatto un favore al governo che ormai ha in pugno l’Alta corte dopo una riforma della magistratura che ha praticamente sottoposto l’intero apparato giudiziario al controllo del partito al potere, incluso la Corte suprema e, appunto, quella costituzionale”. Sia il quotidiano cattolico sia il Fatto ricordano come contro la Polonia intanto il Parlamento Europeo abbia approvato la richiesta della Commissione Europea di attivare l’articolo 7 del Trattato Ue, previsto per gli Stati membri che violino i principi fondamentali dell’Unione.
Veleno a Cinque Stelle su Israele. Dopo la candidatura di un controverso docente in favore del Bds e la retromarcia a parole del candidato Premier Luigi Di Maio, a chiarire la posizione dei Cinque Stelle ci pensa Manlio Di Stefano, responsabile del programma di politica estera del Movimento, per cui “non c’è nulla di strano nel boicottaggio dei prodotti israeliani provenienti dalle colonie. E una pratica che accomuna centinaia di migliaia di persone nel mondo e Paesi interi come la Svezia. Anche se io non l’ho mai proposto” (La Stampa). Secondo il Foglio, “la verità è che non esiste in Europa un partito antisionista come i 5 stelle, antisionismo che è il risvolto del loro terzomondismo antioccidentale. Perché Israele, nella coscienza pentastellata, è una pianta aliena in un medio oriente che doveva rimanere araboislamico”. Di Stefano, ricordano alcuni quotidiani, è quello che diceva che “Il terrorismo islamico non esiste. Spegnete la TV e la radio, chiudete i siti web della stampa detta ‘main stream’ e prendetevi qualche minuto per svuotare la testa dalle immagini viste in questi ultimi anni e soprattutto delle parole sentite”.
Roma, la Memoria della polizia. Si è tenuta ieri alla Scuola superiore di polizia di Roma una cerimonia commemorativa dedicata alle vittime della Shoah. “Dobbiamo avere cura della memoria, affinché quei momenti possano rimanere dentro di noi. Non dobbiamo essere indifferenti di fronte a certi comportamenti sbagliati e dobbiamo fare in modo che non accadano mai più”, ha affermato il capo della polizia, Franco Gabrielli. Prima della cerimonia, riporta il Corriere Roma, Gabrielli si è recato, assieme al rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, alla presidente UCEI Noemi Di Segni e alla presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, al sacrario dei caduti della Polizia per un momento di raccoglimento.
Francia, antisemitismo di quartiere. Quattro adolescenti sono stati fermati mercoledì sera nella regione di Parigi dopo l’aggressione di un 14enne ebreo che usciva dalla sinagoga di Montmagny (Vald’Oise, nord della Francia). Il ragazzo ha raccontato alla polizia di essere stato accerchiato da un gruppo di giovani che lo hanno colpito con il ramo di un albero, e che gli hanno rotto gli occhiali e rubato la kippah mentre pronunciavano insulti antisemiti. I fermati sono quattro adolescenti del quartiere: tre 14enni e un 15enne. Sono accusati di violenze aggravate. “Secondo una prima ricostruzione, – scrive Avvenire – un alterco si era verificato intorno alle 18 prima della funzione religiosa, quando il ragazzino giocava con dei petardi in un parco in compagnia del fratello e della sorella e aveva così attirato l’attenzione di una parte dei suoi aggressori”.
Il vitalizio negato. “La ricorrente non fu sottoposta ad atti limitativi della libertà personale come lager, carcere o confino”, con questa motivazione i giudici d’appello della Corte dei Conti hanno deciso di togliere il vitalizio a una donna veneziana, costretta durante le leggi razziste del 1938 a nascondersi insieme alla famiglia per non essere deportati in quanto ebrei (Gazzettino e Giornale).
Segnalibro. Su La Stampa, la notizia della traduzione del libro di Rainer Maria Rilke dedicato al Ghetto di Venezia (Edizioni Dehoniane di Bologna). Nell’edizione italiana, la nota dello storico Riccardo Calimani: “il ghetto – spiega Calimani – come piccola patria e il mondo intero, senza frontiere, come grande patria”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked