Pagine Ebraiche Marzo 2018 Benvenuti a Gerusalemme
Inaugurata a dicembre negli ampi spazi del Jüdisches Museum Berlin, il Museo ebraico di Berlino, la mostra temporanea “Welcome to Jerusalem”, Benvenuti a Gerusalemme, riesce a colpire ed emozionare. Gli oltre mille metri quadrati mostrano con forza come religione, politica e vita quotidiana facciano parte di un unicum inestricabile, che si somma ai portati già enormi della millenaria storia gerosolimitana. Peter Schäfer, il direttore del museo, all’apertura ha sottolineato che “Gerusalemme, punto focale delle tre religioni monoteiste e delle loro aspirazioni inconciliabili, è stata per molti secoli luogo di tensione religiosa e politica. Una situazione messa in forte evidenza dalla decisione del Presidente degli Stati Uniti di riconoscere la città come capitale di Israele. La mostra non vuole suggerire soluzioni, ma speriamo che aiuti a comprendere lo status speciale di Gerusalemme e aiuti chi vorrà visitarla a farsi una propria idea”.
È esattamente con lo stesso spirito che per questo dossier abbiamo scelto di affidare a due pagine di mappe – collocate volutamente in posizione centrale, in modo che il lettore possa estrarle e avere una visione completa – il compito di mostrare cambiamenti ed evoluzione della città. La storia di Gerusalemme e dei suoi confini, così, è raccontata graficamente, in maniera da evidenziare i cambiamenti, e una ulteriore serie di mappe mostra con chiarezza le scelte operate per motivi di sicurezza, a partire dalla divisione tra Ovest ed Est. Gli equilibri e il futuro della città d’oro – come la chiama una canzone divenuta un simbolo d’Israele – dipendono poi moltissimo dalla demografia: attualmente la città conta 883 mila abitanti, nella parte occidentale la stragrande maggioranza della popolazione è ebraica mentre la zona Est (che fa riferimento anche a una zona a Nord e a Sud, è a maggioranza araba). Complessivamente, spiegava il demografo Sergio Della Pergola su queste pagine, Gerusalemme oggi è a maggioranza ebraica (63 per cento della popolazione), ma nel 2030 questa percentuale dovrebbe scendere al 58 per cento con una crescita a favore degli arabi, e lo spostamento degli equilibri demografici potrebbe aprire nuovi orizzonti per la città.
Una città bellissima, una città d’oro, che resta nei cuori, ma che, curiosamente, non è stata capace sino a pochissimi anni fa di attrarre registi e film maker: è stata nel 1896 protagonista di uno dei primissimi lavori dei fratelli Auguste e Louis Lumière, con Départ de Jérusalem en chemin de fer – partenza da Gerusalemme in ferrovia. Un minuto di riprese che insieme a un altro spezzone di poco più lungo mostra gli abitanti della città, la folla accanto al treno, un cavaliere, un pope armeno, preghiere al Muro occidentale, e tanti altri momenti di una Gerusalemme in bianco e nero che ancora oggi riesce a emozionare e commuovere.
Poi le cose si sono fatte più complicate perché, come scrive Daniela Gross, “Portare Gerusalemme al cinema è come uscire con l’amica troppo bella. Per quanto ti metta in ghingheri avranno tutti occhi solo per lei”. Una situazione che è però mutata negli ultimi anni, con numerosi registi che hanno portato la città sul grande schermo riuscendo a smarcarsi dagli stereotipi. E a Berlino un documentario molto particolare, 24h Jerusalem di Volker Heise, racconta una intera giornata a Gerusalemme. Arrivare in città dal resto del paese dovrebbe presto diventare più semplice, o per lo meno più veloce, grazie alla nuova linea ferroviaria, il cui completamento parrebbe essere, forse, finalmente, in dirittura d’arrivo. A scoprirne il fascino tra poche settimane arriveranno poi i ciclisti del Giro d’Italia. La prima tappa, che in questi giorni è stata testata da cinque grandi campioni del passato, sarà il 4 di maggio. A Gerusalemme.
Ada Treves, Dossier Benvenuti a Gerusalemme, Pagine Ebraiche Marzo 2018