purificazione…

Il lavabo dove i Kohanim si lavavano mani e piedi prima di servire nel Tempio era fatto con gli specchi delle donne offrivano il loro lavoro alle necessità del Mishkàn.
Il Magghìd di Mezeritsch spiegava che ognuno deve vedere l’altro come uno specchio: come nello specchio ci si sofferma a guardare le minime imperfezioni, guardando l’altro noi dobbiamo soffermarci sulle minime imperfezioni nostre, imparando così a toglierle da noi stessi. Per questo prima di entrare in servizio i Kohanim, lavandosi mani e piedi, dovevano far mente a purificarsi dalle loro imperfezioni interiori.

Elia Richetti, rabbino

(8 marzo 2018)