Parma – “Preghiera, risposta al caos”
È in corso a Parma una intensa giornata di studio dedicata al significato della preghiera, organizzata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Numerosi i rabbini e studiosi a confronto sul concetto di preghiera (Tefillah) nell’ebraismo, chiamati a raccolta da un comitato scientifico formato da rav Roberto Della Rocca, direttore Area Cultura e Formazione UCEI; David Meghnagi, assessore alla cultura dell’Unione; Riccardo Joshua Moretti, coordinatore della Commissione Cultura UCEI e vicepresidente della Comunità di Parma, e rav Gadi Piperno, responsabile UCEI Progetto Meridione e rabbino di riferimento della Comunità di Casale Monferrato.
Ad aprire la giornata di studi una introduzione musicale di rav David Sciunnach, presidente del Tribunale Rabbinico del Centro Nord Italia e rabbino di riferimento della Comunità di Parma. Dopo i saluti del presidente della Comunità di Parma Giorgio Yehudah Giavarini, il primo tavolo di relatori – moderato dal Maestro Moretti – ha visto gli interventi dell’assessore Meghnagi e dei rabbini capo di Milano, rav Alfonso Arbib, e Roma, rav Riccardo Di Segni. Nel pomeriggio, moderati da Giavarini, gli interventi del rav Della Rocca, del rav Piperno e del rav Avraham Hazan, direttore del Merkos L’Inyonei Chinuch.
Rifletteva il rav Della Rocca su queste pagine: “In una società mediatica e planetaria ognuno ha l’impressione, per non dire l’illusione, di essere contemporaneamente in rapporto con l’umanità tutta intera. Ma il ‘tutti in relazione con tutti…’ significa spesso ‘anonimato’, essere soli e persi. La cultura ebraica ci spinge alla ricerca di una società più intima che consenta ai suoi membri di conoscersi gli uni con gli altri e che apporti alle persone la coscienza di una vita comunitaria qualificata e stimolante senza schermi e senza restare schiacciati dai rispettivi ruoli”. La Tefillah quindi come uno dei collanti più forti del popolo ebraico “di fronte alle frammentazioni esistenti”.
(11 marzo 2018)