Hawking, il ricordo del rav Sacks:
“La sua vita una ispirazione”
L’influente rabbino, ancora oggi tra le voci più autorevoli dell’ebraismo mondiale. E l’intellettuale ateo dichiarato, tra gli scienziati più noti al mondo, con cui più volte si era confrontato. Due visioni spesso antitetiche, ma rappresentate all’interno di un quadro di relazioni segnato sempre da grande rispetto e stima reciproca. Anche se non erano mancate delle tensioni. Come quando, nel 2010, in occasione dell’uscita del libro Il Disegno Grandioso, il rabbino aveva accusato lo scienziato di “un errore di logica”.
Nel giorno della scomparsa di Stephen Hawking, il 76enne astrofisico inglese mancato oggi a Cambridge, colpiscono le parole dell’ex rabbino capo d’Inghilterra e del Commonwealth rav Jonathan Sacks. “La sua vita è stata una vera ispirazione” ha affermato il rav Sacks, ricordando con ammirazione la battaglia di Hawking contro la malattia. Dimostrazione viva, ha osservato, della capacità di una mente fervida di superare gli ostacoli posti da una condizione fisica fortemente compromessa. Tra i suoi meriti, ha aggiunto, “quello di aver rivoluzionato la nostra comprensione dell’universo, dimostrandoci che il più grande potere umano è quello delle idee”. Rav Sacks ha poi osservato: “Abbiamo condiviso il privilegio di un percorso comune di studi all’università di Cambridge e senz’altro merita la benedizione dei rabbini coniata di fronte a un grande studioso non ebreo, in cui si ringrazia il Signore per aver dato la Sua saggezza alla carne e al sangue umano”.
Decisamente più complicato il rapporto con Israele. Numerose perplessità aveva infatti suscitato il suo recente sostegno ad alcune iniziative del Bds, il movimento di boicottaggio dello Stato ebraico sempre più incisivo nel mondo accademico. In particolare nel 2013 aveva fatto discutere la sua decisione di declinare l’invito alla conferenza annuale dalla Presidenza israeliana, dove era stato chiamato a partecipare insieme ad altre illustri personalità. Una decisione, influenzata dalle pressioni del Bds, contro cui si era così scagliato il presidente della conferenza Israel Maimon: “L’uso del boicottaggio accademico contro Israele è scandaloso e improprio, in particolare da parte di coloro per i quali lo spirito di libertà dovrebbe essere la base della missione umana e accademica”.
Un’assenza paradossale, come ricordano oggi alcuni media, perché proprio dalle sue precedenti visite in Israele e dal confronto maturato in quelle circostanze con alcuni colleghi aveva attinto per gettare le basi della sua “Teoria del tutto”.
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(14 marzo 2018)