In ascolto – Samuel Adler
Buon compleanno a Samuel Adler, autore di circa 400 composizioni, tra opere, sinfonie e concerti e direttore di molte grandi orchestre. Nasce a Mannheim nel 1928, in un luogo che a detta della mamma avrebbe segnato il suo destino. “L’ospedale in cui sono nato era nel sito in cui Mozart aveva sposato Costanze Weber e sul muro esterno era posta una targa. Mia madre fece una foto e dichiarò: mio figlio diventerà compositore”.
E così in effetti è stato, ma di certo nella crescita musicale di Adler ha avuto un ruolo assai più decisivo l’ambiente famigliare. Il nonno era un cantore e papà Hugo Chaim era cantore e compositore molto apprezzato, ma l’avvento del nazismo gli impedisce di esprimere il proprio talento in Germania. A una prova del suo oratorio dedicato all’episodio biblico della Legatura di Isacco, le truppe delle SS fanno irruzione e confiscano le parti. La famiglia Adler capisce che è venuto il momento di partire e così cerca di salvare la musica che riesce a mettere insieme e salpa su una nave alla volta dell’America. Qui Hugo trova impiego come cantore e direttore musicale del Temple Emanuel a Worcester (Massachussets) e continua a comporre. Samuel diventa direttore del coro del padre a soli 13 anni e comincia a comporre brani liturgici, il primo passo di una lunga e promettente carriera, in cui non mancherà di ridare vita a quell’oratorio sequestrato dai nazisti.
Nasce così The Binding, con testo di Hugo (che nel frattempo è morto) e musica di Samuel, una collaborazione musicale tra padre e figlio che prende vita dopo uno scampato pericolo, proprio come nella storia di Abramo e Isacco, che ritrovano la propria esistenza e la relazione padre – figlio dopo la “non attuazione” della tragedia.
Samuel Adler compone su temi universali e su diversi temi ebraici, come We are the Echoes, che si chiude con il poema di Joshua Hescel, God Follows me Everywhere, in cui si esalta la capacità dell’essere umano di bontà e fratellanza o The Wrestler, su libretto di Judah Stampfer, che interpreta la storia di Giacobbe in chiave contemporanea, impiegando dissonanze e ritmi vivaci. Dedica buona parte della sua vita all’educazione musicale, insegnando e pubblicando manuali e, alla veneranda età di 90 anni, ci offre un libro di memorie e un bel pensiero: “Ho cercato di seguire sempre il principio del tikkun olam, impiegando la mia musica per lasciare un mondo migliore di quello in cui sono entrato”.
Consiglio d’ascolto
Maria Teresa Milano
(15 maggio 2018)