Ebrei LGBT, il Congresso romano
“Rapporti più stretti tra minoranze”
Delegati in rappresentanza di quindici paesi e molti temi al centro del confronto. In particolare le prospettive di collaborazione tra diverse minoranze e un network di rapporti sempre più stretto a livello globale.
Si è aperta in queste ore la conferenza annuale del World Congress of LGBT Jews, per la prima volta ospitata a Roma su iniziativa del Magen David Keshet Italia. Quattro giornate in tre diverse sedi, tra cui il Centro Ebraico Il Pitigliani (che ospiterà i lavori nella giornata di domenica). Per il momento, nella sede della Casa della Memoria e della Storia a riunirsi è stato il board dell’ente, alle prese con alcuni temi di organizzazione interna. Mentre a partire da questo pomeriggio il confronto entrerà nel vivo, con vari ospiti. Tra gli argomenti che saranno discussi alcune iniziative congiunte tra attivisti LGBT ebrei e musulmani, la questione delle persone LGBT richiedenti asilo e le case rifugio per giovani LGBT allontanati da casa, la prevenzione e la lotta alla violenza di genere contro le donne; il rispetto dei diritti civili in Israele.
Ad aprire i lavori il presidente del Magen David Keshet Italia Marco Serafino Fiammelli, che racconta: “Quella italiana è una realtà giovane, nata in questa forma appena tre anni fa. Ci muoviamo in assenza di un vero sostegno istituzionale, ma è già significativo che non ci sia aperta ostilità nei nostri confronti. In tanti comunque ci stanno manifestando vicinanza e amicizia. Qui a Roma in particolare abbiamo raccolto comprensione e simpatia negli ambienti più popolari di questa realtà”
(15 marzo 2018)