unione…
Essere liberi significa necessariamente identificarsi con il nostro prossimo.
Per quale motivo era previsto e necessario che il Popolo Ebraico soffrisse la schiavitù in Egitto prima di essere pronto per ricevere la Torah ed essere libero nella Terra di Israele?
Perché è necessario l’Esilio?
Allora il Signore disse ad Avraham: “Sappi che i tuoi discendenti saranno forestieri in un paese non loro; saranno fatti schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni. (Genesi 15, 13)
Non molesterai (affliggere) lo straniero né lo opprimerai, perché voi siete stati stranieri nel paese d’Egitto. (Esodo 22, 20)
Non opprimerai lo straniero: anche voi conoscete l’anima del straniero, perché siete stati stranieri nel paese d’Egitto. (Esodo 23, 9)
Amate dunque lo straniero, poiché anche voi foste stranieri in terra d’Egitto.
(Deuteronomio 10, 18 – 19)
La schiavitù e l’esilio sono necessari per formare moralmente il Popolo di Israele. Il compito del Popolo Ebraico è la redenzione etica e spirituale del mondo intero. Al fine di essere in grado di compiere il proprio destino, il Popolo di D-o deve prima acquisire la capacità di immedesimarsi nella condizione del suo prossimo, solo così potrà poi redimerlo.
Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo D-o, se non che tu tema il Signore tuo D-o, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu l’ami e serva il Signore tuo D-o con tutto il cuore e con tutta l’anima, che tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti do per il tuo bene? Ecco, al Signore tuo D-o appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e quanto essa contiene. Ma il Signore predilesse soltanto i tuoi padri, li amò e ha scelto fra tutti i popoli la loro discendenza dopo dai loro, cioè voi, come oggi. Circoncidete dunque il vostro cuore e non indurite più la vostra nuca; perché il Signore vostro D-o è il D-o degli dei, il Signore dei signori, il D-o grande, forte e terribile, che non usa parzialità e non accetta doni, rende giustizia all’orfano e alla vedova, ama lo straniero e gli dà pane e vestito. Amate dunque lo straniero, poiché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto. Temi il Signore tuo D-o, a lui servi, restagli fedele e giura nel suo nome.
(Deuteronomio 10, 12 – 20)
Senza unione e fratellanza non c’è speranza per un futuro di pace:
Noi siamo stranieri davanti a te e residenti come tutti i nostri padri. Come un’ombra sono i nostri giorni sulla Terra e non c’è raccoglimento (unità, sicurezza, stabilità), non c’è speranza (futuro, fine).
(Cronache I, 29, 15)
Paolo Sciunnach, insegnante
(19 marzo 2018)