Il patto Lega-Cinque Stelle
Sono stati eletti ieri i due nuovi presidenti di Camera e Senato: rispettivamente Roberto Fico, del Movimento 5 Stelle, e Maria Alberti Casellati, di Forza Italia. La loro nomina è arrivata grazie all’accordo trovato tra 5 Stelle e Lega e, in seconda battuta, Forza Italia. Secondo esperti e giornalisti, il voto sui presidenti di Camera e Senato rende più facile un futuro accordo tra Movimento 5 Stelle e centrodestra per formare un governo. “Salvini ha dimostrato di essere una persona che sa mantenere la parola data”, afferma il leader del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio, intervistato oggi dal Corriere. Su un futuro governo Di Maio spiega: “noi abbiamo dimostrato di essere aperti a tutti per il bene del Paese purché il dialogo e il confronto restino incentrati sulle priorità dei cittadini e non delle forze politiche”. Riguardo alla scelta di Roberto Fico poi, il leader 5 Stelle afferma: “Fico è stato proposto per il suo valore, per le sue battaglie in questi anni, non ci sono strategie dietro il suo nome”.
La Francia e la minaccia terroristica. L’inchiesta sull’attentato che venerdì ha fatto quattro vittime a Trèbes, vicino Carcassonne, ha portato ieri all’arresto di un’altra persona e alla scoperta di tre ordigni artigianali che il terrorista ventenne Radouane Lakdim aveva portato dentro al supermercato. Intanto l’Eliseo ha deciso di organizzare un omaggio nazionale per il gendarme Arnaud Beltrame, che si è offerto di scambiarsi con un ostaggio. Ferito gravemente, è morto in ospedale (Repubblica). In Italia intanto, nella Capitale ci sarebbe un allarme attentato, secondo quanto diffuso da Tgcom. “ L’allerta – scrive La Stampa – è partita da una lettera anonima, ritenuta attendibile, recapitata all’ambasciata italiana di Tunisi. Tra i luoghi indicati come possibili obiettivi del presunto attentatore ci sono la metropolitana, i bar, i centri commerciali e diversi siti turistici”.
La Memoria da non strumentalizzare. “Chi ieri a Napoli ha deciso di manifestare contro l’avvelenamento della Terra dei fuochi avendo appuntata sul petto la stella gialla della Shoah, lo ha fatto per una ragione molto semplice: perché la provocazione venisse raccolta e la protesta non passasse inosservata. Ma aver raggiunto l’obiettivo non dà ragione ai promotori dell’iniziativa. Tutt’altro”. A scriverlo, il giornalista Marco Demarco sul Corriere. Una posizione simile a quella già espressa dalla presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer intervistata ieri dal Corriere del Mezzogiorno: “La società civile per scuotersi non ha bisogno di un paragone con i campi di concentramento. – le parole della Schapirer – Tutto ciò che riguarda la Shoah non può essere utilizzato per altri fini. Detto ciò la manifestazione di oggi è degna del più grande rispetto su questo non c’è alcun dubbio”. Un errore dunque strumentalizzare i simboli legati alla tragedia della Shoah, posizione ribadita da Fabrizio Gallichi, membro della Comunità ebraica partenopea, al Corriere del Mezzogiorno di oggi.
Englander e la Cena al centro della terra. Su La Stampa lo scrittore Nathan Englander racconta alcuni tratti del suo ultimo libro, Cena al centro della terra (Einaudi): una spy story politica che ha come sfondo l’irrisolto conflitto tra israeliani e palestinesi . “Esattamente il giorno dopo l’uscita del mio nuovo libro – scrive Englander – mi sono trovato faccia a faccia con una donna che mi diceva che uno dei ragazzi assassinati nella storia era suo cugino. Avevo appena passato anni dentro la mia zucca, addentrandomi nel campo minato del conflitto israelo-palestinese, e adesso ero lì, abbagliato dalla luce del sole, e cercavo di fare i conti con l’interpretazione non del libro ma di me. Insieme avremmo affrontato la questione di dove si trovasse esattamente fosse il mio cuore mentre scrivevo”.
Berlino, la rinascita di una sinagoga. Il tempio ebraico di Fraenkelufer, raso al suolo dai nazisti ottant’anni fa a Berlino, sarà interamente ricostruito, racconta oggi Repubblica. “La proposta – racconta il quotidiano – è arrivata da un politico nato quarantuno anni fa in Palestina, Raed Saleh. Il capogruppo della Spd a Berlino ha presentato il progetto il 9 novembre scorso, proprio nell’anniversario del pogrom. ‘Io sono un socialdemocratico tedesco di religione musulmana che crede nella difesa della pluralità religiosa’, ci ha spiegato, quando siamo andati a trovarlo nel suo ufficio al Comune. Anche in questo progetto, – prosegue Repubblica – realizzato da un musulmano di origine palestinese per ‘garantire la prosperità della vita ebraica nella mia Berlino’, si capisce l’attenzione della Germania per la propria storia”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked