Antisemitismo, Parigi si mobilita
Il corteo in ricordo di Mireille

rassegnaUna marcia contro l’antisemitismo dedicata alla memoria di Mireille Knoll, la sopravvissuta alla Shoah uccisa a Parigi venerdì scorso. L’iniziativa è stata organizzata dalla comunità ebraica francese per questo pomeriggio e finirà con una veglia davanti alla casa della Knoll. Tutte le forze politiche hanno manifestato la loro adesione, racconta il Corriere, e i leader parteciperanno, tranne Marine Le Pen la cui presenza ‘”non è gradita”, ha detto il presidente delle comunità ebraiche di Francia Francis Kalifat. Intanto emergono nuovi dettagli dall’inchiesta sull’assassinio di Knoll, per cui sono state arrestate due persone, un 21enne senza fissa dimora e un 29enne musulmano, vicino di casa della vittima: “quel che è terribile, è che uno dei due arrestati durante l’aggressione diceva all’altro: ‘È un’ebrea, per forza deve avere dei soldi”, ha riferito il ministro dell’Interno francese, Gérard Collomb, ieri all’Assemblea nazionale. E ancora, l’assassino – il 29enne finito in carcere perché la badante di Mireille lo aveva denunciato per tentato stupro della figlia 12enne – gridava “Allah Akbar” mentre la colpiva con undici coltellate, prima di dare fuoco al cadavere e alla casa. “Il feroce omicidio di avenue Philip Auguste è solo l’ultimo di una serie di attacchi. – ricorda il quotidiano cattolico Avvenire – Appena un mese fa l’assassinio, sempre nella capitale, di un’altra donna è stato attribuito a motivi antisemiti. Sarah Halimi è stata gettata dalla finestra da un islamico che gridava ‘Allah Akbar’. Nel 2015, in concomitanza con l’assalto a Charlie’s Hebdo, l’attacco a un negozio di alimentari kosher, in cui morirono quattro ostaggi. Nel 2011 un islamico uccise davanti a una scuola ebraica di Tolosa un insegnante e tre ragazzi”.

La Francia e l’antisemitismo. Intervistato dal Fatto Quotidiano, il vice-presidente del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif) Yonathan Arsi tratteggia un quadro della complessa situazione degli ebrei francesi. “In certi quartieri, soprattutto popolari, essere identificati come ebrei può rendere la vita difficile – afferma – portare la kippah o iscrivere i figli alla scuola pubblica. C’è chi preferisce andarsene”. E sulla tentazione di partire, Arsi spiega: “Negli ultimi anni il numero delle partenze è in calo. Erano 8mila nel 2015, 5mila nel 2016, 3.700 nel 2017. Ma il numero resta alto, due-tre volte superiore a prima degli attentati. Nel 2015 gli ebrei avevano sentito l’urgenza di partire. Ma poi hanno sentito che la società francese è diventata più empatica, forse perché il terrorismo riguarda tutti. Gli ebrei si sentono meno soli”. Sulla minaccia antisemita in Francia, riflette Aldo Cazzullo sul Corriere mentre Repubblica interroga Delphine Horvilleur, leader del Mouvement juif libéral: “A livello sociologico la novità sono i figli di immigrati arabo-musulmani, abbeverati da prediche di alcuni esponenti religiosi. È una riflessione estremamente sovversiva, ma bisogna affrontarla. Solo un cieco può negare che esiste un antisemitismo nuovo e galoppante tra questi ragazzi”. Secondo il giornalista francese Alexandre Mendel, “Il nuovo antisemitismo francese è islamico, quello vecchio è morto” (Foglio). Intanto la Stampa riporta di un inquietante episodio antisemita a Berlino tra bambini: una ragazzina ebrea è stata “spintonata, insultata, minacciata non solo dal compagno di classe che le ha posto la domanda, ma anche dai suoi amici, tutti di età compresa tra i 7 e gli 8 anni e tutti provenienti da famiglie di fede musulmana”.

Foggia, arrestato l’imam pro-Isis. “Vi invito a combattere i miscredenti, i crociati, gli ebrei, gli atei, i tiranni arabi e i loro eserciti” e a tagliare loro la testa. Queste parole cariche di odio sono quelle che Mohy Eldin Mostafa Omer Abdel Rahman, cittadino italiano di origine egiziana, pronunciava davanti a bambini tra i 4 e i 10 anni, impartendo loro lezioni di odio in un centro culturale trasformato in base per l’indottrinamento e la propaganda del fondamentalismo islamista. Come raccontano i quotidiani italiani, dal Corriere alla Gazzetta del Mezzogiorno, l’uomo è stato arrestato dalla polizia e faceva parte secondo le autorità, di una “cellula di ispirazione jihadista” organizzata e “volta alla possibile, effettiva e concreta messa in atto di azioni terroristiche”. Per il ministro degli Interni uscente Marco Minniti, intervistato da La Stampa sul pericolo terrorismo, “mai la jihad è stata in Italia così pericolosa”.

Israele in numeri. Secondo i dati riportati dal Cogat, autorità israeliana che si occupa dei Territori, il numero degli arabi avrebbe superato quello degli ebrei nella regione compresa tra Israele, Gerusalemme Est, Territori palestinesi e Gaza. I dati sono stati presentati alla Knesset e parlano di 6,8 milioni gli arabi (5 milioni di palestinesi in Cisgiordana e Gaza, più 1,8 milioni di arabi israeliani) e 6,5 milioni gli ebrei, riporta Avvenire, sottolineando che le cifre sono state confermate dall’istituto di statistica israeliano. “La soluzione migliore resta quindi la separazione: due Paesi per due popoli – ha rilevato Sergio Della Pergola, demografo e professore emerito alla Hebrew University di Gerusalemme -, che ovviamente devono ricominciare a parlarsi”.

Torino, Pesach, Pasqua e Ramadan spiegati ai bambini. “L’istituto comprensivo Sandro Pertini di via Montevideo, al Lingotto, è frequentato da bambini e ragazzi italiani e con origini sparse nel mondo, tante quindi le tradizioni e le fedi che nelle classi imparano a conoscersi, che devono rispettarsi”, racconta La Stampa. Da qui l’idea dell’evento odierno “Il significato del sacrificio. Un dialogo tra le grandi religioni monoteistiche” a cui parteciperanno l’imam Idris’Abd al Razzaq Bergia (Coreis), il rabbino capo di Torino Ariel Di Porto, il pastore Paolo Ribet della Chiesa Valdese, padre Giorgio Vasilescu della Chiesa ortodossa romena e il cardinale Severino Poletto.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked