In ascolto – La regina di Pesach
Louis Gilrod nasce il 10 settembre 1879 a Ruizna, un piccolo villaggio in Ucraina. Frequenta il heder locale ma quando compie 12 anni, si trasferisce in America con il papà che però torna in Europa dopo poco e lasciandolo con uno zio, a lavorare come parrucchiere. Louis ha un talento naturale per il teatro ed è davvero poco interessato a tagliare e acconciare i capelli, per cui a 17 anni decide di darsi una possibilità nel mondo dello spettacolo e si avvicina a una compagnia. Comincia anche a comporre testi per canzoni e alcuni suoi testi, come Got un zayn mishpt iz gerekht, ottengono un buon successo. Ama scrivere e recitare e dopo aver ricoperto ruoli minori in alcune produzioni, entra nel grande mondo del teatro in yiddish dove oltre a salire sul palcoscenico, scrive sceneggiature. Ricordiamo ad esempio lo spettacolo di vaudeville “Tsar Nikolay un Tsharli Tshaplin (Lo zar Nikolay e Charile Chaplin) e l’operetta “Dos freylekhe itumhle” su musica di Joseph Rumshinsky, allestita al Second Avenue Theatre.
Oggi ascoltiamo una canzone, “A malke af peysekh” – Una Regina per Pesach, che Gilrod scrive (probabilmente) per la commedia musicale “Tants, gezanz un vayn” – Danza, canto e vino, portata sul palco nel 1922 al Thomashefsky Theater di New York con Aaron Lebedeff nel ruolo del protagonista. Buona parte della musica nello spettacolo è di Joseph Cherniavsky, un compositore fortemente radicato nel repertorio classico che in America diventa il pioniere del “Jewish Jazz”, grazie alla sua Yiddish American Jazz Band e alla gavetta nell’ambiente del vaudeville. La “Regina per Pesach” probabilmente sarebbe rimasta sconosciuta ai più se gli editori non avessero pensato di darle il sottotitolo “Canzone per Pasqua”.
È una canzone allegra, un mix perfetto di tradizione klezmer e musical americano, con tanto di fiati e archi; la parte vocale ha un’estensione limitata e ogni parola, come in ogni commedia musicale che si rispetti, è importante e chiara.
“Pasqua è tempo di gioia! L’ebreo è re e siede a fianco alla regina tutta agghindata, intorno alla tavola del seder, con il charoset e le quattro coppe di vino… Il re è così felice nel suo mondo e sorride alla sua regina, la sua Regina di Pasqua”.
Hag sameach e buon ascolto!
Maria Teresa Milano
Consiglio di ascolto: