fallimenti…

Il passaggio dell’Haggadah conosciuto come “והיא שעמדה…la promessa che è stata mantenuta per i nostri padri lo sarà anche per noi: poiché non uno solo si è levato contro di noi (per distruggerci), ma in ogni generazione si levano contro di noi, però il Santo Benedetto Egli sia ci salva dalla loro mano” ha sempre avuto un sapore problematico per me. Ma non solo per me. Per esempio il testo originale del Machazor di Roma (Bologna 1540) non contiene l’espressione “per distruggerci” cosa che compare in altri versioni come quella di Venezia e manca nelle versione del Maimonide e di rav Saadia Gaon. La presenza o l’assenza di questo “distruggerci” dà a quel brano il senso di una modernità straordinaria e drammatica. In un mondo che negli ultimi anni ha fatto finta di non vedere il progetto di distruzione e di antisemitismo che esiste dietro ogni cimitero profanato, dietro ogni ragazzo con kippah offeso, picchiato, minacciato, dietro ogni sinagoga sorvegliata a vista, dietro ogni maghen david ben nascosto sotto la maglietta, il brano dell’Haggadah parla chiaro: esiste un odio antiebraico e si chiama antisemitismo e antigiudaismo. E questo progetto ha uno scopo bene preciso: l’assassinio degli ebrei. Vecchi, giovani, uomini, donne, religiosi, laici, di destra, di sinistra, brutti e belli. E lo vediamo tragicamente in questi anni ed in questi giorni di una Europa distratta che ha visto partire migliaia di ebrei e ha pensato: “Emigrano”. No cara Europa. Spesso, gli ebrei, scappano. Scappano perché non sono protetti. Scappano perché le democrazie giocano ad una equidistanza tra vittima e distruttore che non porterà nulla di buono. E intanto gli ebrei partono. E non solo verso Israele, come nel caso francese, dove dopo Israele le mete dell’esodo toccano anche gli Stati Uniti ed il Canada. Perché care democrazie distratte, noi ebrei sappiamo bene che i Faraoni passano, la loro mano si perde nei bui della storia, e con la loro mano si è persa anche la loro società e la loro cultura, colpevoli di non aver visto che l’Esodo degli ebrei, significava anche la morte dell’Egitto. E questo potrebbe valere anche per la Francia, la Germania (ancora?!) ed ogni luogo dove l’Esodo ebraico sia considerato una mera emigrazione e non il fallimento della propria esistenza democratica.

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino