Pagine Ebraiche, il dossier Israele
70 anni, la Storia diventa poesia
La prima trasmissione di “Kol Israel” (La voce di Israele – la radio nazionale) iniziò un minuto prima delle 4 di pomeriggio del 14 maggio 1948. Solo un minuto prima che David Ben Gurion iniziasse a dichiarare ufficialmente la nascita dello Stato di Israele. “In Eretz Israel è nato il popolo ebraico, qui si è formata la sua identità spirituale, religiosa e politica, qui ha vissuto una vita indipendente, qui ha creato valori culturali con portata nazionale e universale e ha dato al mondo l’eterno Libro dei Libri”, la lettura solenne di Ben Gurion, primo Premier d’Israele. “Il 29 novembre 1947, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che esigeva la fondazione di uno Stato ebraico in Eretz Israel. L’Assemblea Generale chiedeva che gli abitanti di Eretz Israel compissero loro stessi i passi necessari alla messa in atto della risoluzione. Questo riconoscimento delle Nazioni Unite del diritto del popolo ebraico a fondare il proprio Stato è irrevocabile. Questo diritto riafferma il diritto naturale del popolo ebraico a essere, come tutti gli altri popoli, indipendente nel proprio Stato sovrano. Quindi noi, membri del Consiglio del Popolo, rappresentanti della Comunità ebraica in Eretz Israel e del Movimento Sionista , siamo qui riuniti nel giorno della fine del Mandato Britannico su Eretz Israel e, in virtù del nostro diritto naturale e storico e della risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dichiariamo la fondazione di uno Stato ebraico in Eretz Israel, che avrà il nome di Stato d’Israele”. Alla vigilia del sabato, 5 Iyar 5708, 14 maggio 1948, nel Museo di Tel Aviv i padri dello Stato firmarono la dichiarazione d’Indipendenza d’Israele, proclamandone ufficialmente la nascita. Un evento storico, organizzato con relativa segretezza per paura che gli egiziani potessero bombardare il luogo: Ben Gurion e i sui ministri scelsero infatti di non diffondere la notizia del luogo prescelto per la dichiarazione. Nonostante questo attorno al museo di Tel Aviv si raccolse una folla enorme. La voce si era diffusa e gli ebrei di tutto il mondo attendevano con ansia le parole di Ben Gurion: “Anu Machrizim Ba’Zot Al Hakamat Medina Yehudit Be’Eretz Yisrael, Hi Medinat Yisrael”. Lo Stato d’Israele era nato. Per le strade si cominciò a cantare l’HaTikvah (la speranza), la poesia sionista di Naftali Hertz Imber (scritta 1878) il cui riadattamento diventò inno dello Stato. “La speranza due volte millenaria, di essere un popolo libero nella nostra terra” scrisse Imber, quella speranza il 14 maggio 1948 diventò realtà. Quest’anno cade il settantesimo anniversario da quello storico giorno e nelle pagine del dossier Israele 70 ne celebriamo il ricordo attraverso le parole di alcuni dei cantori della storia moderna d’Israele: poeti e scrittori che come Imber hanno costruito con le parole la coscienza di una nazione ebraica libera, ne hanno raccontato le aspirazioni, le sofferenze, gli amori, le speranze.
Daniel Reichel, dossier Israele 70 Pagine Ebraiche aprile 2018